“Chi l’ha visto” torna a parlare del caso di Giulia Di Sabatino, morta nel 2015 a Tortoreto dopo una misteriosa caduta da un cavalcavia.
Giulia Di Sabatino aveva appena compiuto 19 anni quando la notte tra il 31 agosto e il 1 settembre 2015 precipitò misteriosamente dal Cavalcavia della A14 a Tortoreto, in Abruzzo, per poi essere investita e dilaniata dai veicoli in transito. Questa sera su Rai 3 “Chi l’ha visto” torna ad affrontare il suo caso, mandando in onda le immagini di una telecamera di sorveglianza mai mostrate prima.
Dopo oltre cinque anni le circostanze legate alla morte della ragazza sono ancora oscure. Gli inquirenti non hanno mai escluso nessuna pista, né quella del suicidio né quella dell’omicidio, ma a causa delle pessime condizioni in cui fu ritrovato il cadavere nemmeno l’autopsia riuscì a determinare la causa del decesso. Di conseguenza ad oggi non ci sono prove che Giulia sia morta precipitando dal cavalcavia. Secondo le testimonianze di alcune persone, la giovane era stata vista salire su una Fiat Panda rossa guidata da un ragazzo, poi identificato.
Il giovane, Francesco Totaro, descritto come un soggetto instabile, è stato arrestato per maltrattamenti ai genitori, ma per la morte di Giulia Di Sabatino fu soltanto indagato per istigazione al suicidio, ottenendo il proscioglimento. Attualmente è però imputato con le accuse di induzione alla prostituzione minorile e pornografia minorile: tra i file sequestrati al ragazzo, oggi trentenne, sono stati ritrovati anche video e foto di Giulia.
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La giovane, che lavorava a Tortoreto come cameriera ed era in procinto di trasferirsi a Londra dalla sorella, uscì di casa proprio la notte del suo compleanno senza far ritorno e non si portò dietro nemmeno il cellulare. La mattina i suoi genitori, Luciano Di Sabatino e Meri Koci, sporsero subito denuncia. Poche ore dopo la polizia stradale di Pescara nord comunicò di aver ritrovato il cadavere di Giulia sull’autostrada A14, prima del viadotto del Salinello, in prossimità di un cavalcavia.
La famiglia della vittima non credette mai all’ipotesi del suicidio e ancora oggi lotta per conoscere la verità dei fatti. I genitori di Giulia lo scorso anno avevano trasmesso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella un plico contenente documenti riguardanti il caso, alcune foto di Giulia e una lettera.
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“Avremo mai giustizia? Avremo mai una risposta? – aveva scritto il padre della ragazza – Io non mi rassegno e continuo a perseguire la via della verità, perché è quello che mi chiede Giulia quando mi appare in sogno e mi sorride”. Pochi mesi fa la madre della giovane aveva scritto un messaggio anche a Papa Francesco: “Prego affinché venga fuori la verità su quello che è successo quella notte”.
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