Roma, bambino ingerisce cocaina, il padre ha ammesso che era sua. Entrambi i genitori ora rischiano una denuncia per maltrattamenti
Un bambino di 13 mesi sabato scorso è finito in ospedale all’Umberto I di Roma per una crisi epilettica. Grazie all’intervento dei medici il piccolo è fuori pericolo ma dopo averlo sottoposto ad alcuni esami è emerso che aveva ingerito della cocaina, racconta oggi la Repubblica.
Il piccolo è fuori pericolo ma non è escluso che possano esserci delle conseguenze complicate. Guai in vista per i genitori (la mamma è di nuovo incinta). Dopo la perquisizione in casa della polizia che non ha trovato altre sostanze stupefacenti i due sono stati denunciati per lesioni personali colpose.
Non è escluso che la loro posizione possa aggravarsi con maggiori contestazioni come il reato di maltrattamenti oltre che ovviamente l’allontanamento del figlio e l’affidamento ai servizi sociali.
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Roma, cocaina in casa: episodio simile nel 2013
L’edizione romana del quotidiano ha ricordato che una vicenda simile avvenne sempre nella capitale nel 2013. Il quel caso a suo discapito la protagonista fu una bambina di due anni che respirando i fumi dell’hashish in casa, anche nella stanza della piccola, stette male.
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La bambina cominciò a camminare senza avere equilibrio, barcollando. Furono gli stessi genitori a portarla in ospedale quando notarono qualcosa di strano. Indagando le forze dell’ordine scoprirono che il padre era un pusher e che aveva la sua base in un’edicola. L’uomo fu arrestato e la madre denunciata.