Lo storico produttore dei Beatles e di John Lennon è morto all’età di 80 anni per delle complicazioni dovute al Covid.
Phil Spector, uno dei produttori discografici più noti del mondo rock e pop, è morto in carcere per delle complicazioni dovute al Covid. A riferirlo inizialmente è stato il sito TMZ, ma la notizia è stata poi confermata con un comunicato anche dal Dipartimento Penitenziario della California. Il leggendario produttore fu condannato nel 2009 per l’omicidio dell’attrice Lara Clarkson e doveva scontare in carcere una condanna che prevedeva da un minimo di 19 anni fino all’ergastolo.
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Chi era Phil Spector
“Il detenuto della California Health Care Facility Phillip Spector è stato dichiarato deceduto per cause naturali alle 18:35 di sabato 16 gennaio 2021, in un ospedale esterno”. Con questo comunicato, il Dipartimento di Correzione e Riabilitazione della California ha annunciato la morte di uno dei produttori musicali più famosi al mondo.
Newyorkese di nascita, Phil Spector ha regnato sulla scena musicale degli anni ’60 e dei primi anni ’70, producendo una serie di successi, da Be My Baby di Ronettes a Give Peace a Chance di John Lennon. Spector è stato anche l’inventore di una tecnica nota come “wall of sound”, che consisteva nel sovrapporre diversi suoni per intensificare la produzione, in particolare di numerosi strumenti.
Dopo aver prodotto Let It Be dei Beatles, Phil Spector ha visto il suo successo vacillare verso la fine degli anni ’70. Anche a causa di problemi psicologicic cronici, non è più riuscito a riconquistare il successo. Il suo nome tornerà in auge nel 2003, quando la polizia scoprì il corpo dell’attrice Lara Clarkson nella casa del produttore ad Alhambra, in California.
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Secondo la versione di Phil Spector, l’attrice 40enne si era sparata in bocca, una versione che però non ha mai convinto l’accusa. Dopo due processi, Spector, il cui nome completo è Harvey Phillip Spector, è stato condannato nel 2009 ad un minimo di 19 anni di carcere.