La Crisi di Governo ormai è conclamata, tra lunedì 18 e martedì 19 il premier Giuseppe Conte si presenterà a Camera e Senato per la conta dei voti: occhio alla mossa di Silvio Berlusconi.
Con le dimissioni delle ministre di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, Bellanova e Bonetti e l’assunzione da parte di Giuseppe Conte dell’interim dei ministeri in questione la crisi di governo di fatto è ufficiale. La situazione è ancora estremamente fluida e il nodo verrà sciolto, in un modo o nell’altro martedì quando Conte si presenterà al Senato per vedere su quanti numeri può contare la maggioranza.
Al momento la situazione è questa. In Senato ci sono 321 senatori compresa la Presidente Casellati che per prassi non vota. La maggioranza è quindi di 161. Fino all’uscita di Renzi la maggioranza contava su 164 voti sicuri più quelli che sui singoli provvedimenti arrivavano dal Gruppo Misto e dai Senatori a Vita. Ora la musica cambia. Conte parte da 156 voti da 143 voti reali 89 del Movimento 5 Stelle, 3 senatori stanno per passare con la Lega di Matteo Salvini, 35 del Partito Democratico, 9 del SVP, 2 senatori a vita, 5 senatori di Liberi e Uguali presenti nel gruppo misto più Mario Monti, Sandro Ruotolo e Liliana Segre. A questi si aggiungeranno i cosiddetti “responsabili” tredici senatori del Gruppo Misto e precisamente di +Europa di Emma Bonino dell’UDC e del Movimento Associativo Italiani all’Estero. Si arriva 156. Il conto non torna. Mancano sei voti per la maggioranza.
Parte così la cosiddetta caccia al voto utile, in particolare tra i 18 senatori renziani che nel 2018 furono eletti nelle liste del Partito Democratico. Non sarà facile. Ed ecco allora palesarsi all’orizzonte la mossa del cavallo. Una fonte diretta e interna alla corrente che guida il Partito Democratico, quella di Zingaretti e Gualtieri per intenderci ha rivelato alla redazione di Cronaka 12 il progetto a cui si sta lavorando.
“Le parole di Berlusconi sono un invito alla trattativa – spiega l’insider – soprattutto quando dice che gli italiani non vogliono che il Paese perda la sua guida di governo”. Fatto che unito alle aperture di Carfagna e Brunetta e alla confessioni del Cavaliere ai coordinatori di Forza Italia lo scorso 30 dicembre chiudono il cerchio.
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Questo il progetto. Conte arriverà al Senato forte del sostegno di 156 senatori. Se dovessero arrivare cinque voti mancanti si andrà avanti cosi fino allo scattare del semestre bianco, il 3 agosto. Se Conte dovesse andare sotto salirebbe al Quirinale per le dimissioni, Mattarella le rifiuterebbe e l’attuale premier tornerebbe alle Camere con un nuovo esecutivo al quale arriverà anche la fiducia di Forza Italia o di parte del partito di Berlusconi. Il patto, riferisce la nostra fonte, prevede che il “pupillo” di Silvio Berlusconi, Mario Draghi sia nel febbraio 2022 il candidato unico alla Presidenza della Repubblica. La macchina è in moto la strada da fare è lunga ma non impossibile.
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