Dopo lo strappo di Matteo Renzi il governo è in crisi: Pd e M5S sono schierati a favore del premier Giuseppe Conte, ma il loro appoggio potrebbe non bastare per mantenere in piedi l’esecutivo.
Sull’Italia incombe lo spettro delle elezioni anticipate a giugno. Se il governo non riuscirà a ritrovare una maggioranza all’interno del Parlamento, i cittadini potrebbero tornare alle urne. Per questo motivo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, appoggiato da Pd e Movimento 5 Stelle, sarebbe in queste ore alla ricerca dei cosiddetti “responsabili”: trovarli significherebbe colmare il vuoto lasciato da Matteo Renzi all’interno dell’esecutivo.
All’indomani delle dimissioni delle ministre di Italia Viva, Elena Bonetti e Teresa Bellanova, il governo deve anche pensare a mettere in sicurezza lo scostamento di bilancio e il conseguente decreto Ristori. La corsa per trovare una soluzione al problema è contro il tempo. Nel frattempo il premier potrebbe recarsi in Aula alla Camera e al Senato per far luce sull’evoluzione della crisi.
L’alternativa al voto anticipato sarebbe quella del Conte Ter con un eventuale rimpasto, che però vedrebbe il forte parere contrario della Lega e dei Fratelli d’Italia. Nel caso in cui non si dovesse ricompattare una maggioranza, Mattarella potrebbe anche optare a un governo istituzionale per rispettare i tempi del mandato elettivo: in quel caso si studierebbe un programma comune per continuare a fronteggiare l’emergenza sanitaria e compiere i prossimi step richiesti dall’Europa sul Recovery Plan.
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L’uscita dal governo di Matteo Renzi è stata condannata da tutte le forze di maggioranza, ma non solo: sui social è esploso l’hashtag #renzivergognati, con migliaia di proteste sul voler aprire una crisi di governo in un momento già delicato a causa dell’emergenza sanitaria.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo aver accettato le dimissioni della ministra per le politiche per la famiglia Elena Bonetti e della ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova, ha accusato il leader di Italia Viva di aver arrecato “un notevole danno al Paese”.
Secondo il ministro degli Esteri Luigi di Maio “il mondo ci sta guardando e purtroppo non possiamo andarne fieri”. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha giudicato il gesto di Renzi “irresponsabile”, sottolineando che adesso le strade si dividono definitivamente. Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti “quello di Italia Viva è un errore gravissimo contro l’Italia. Abbiamo bisogno di nuovi investimenti, di combattere la pandemia e non di una crisi di governo”.
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L’opposizione ha invece colto la palla al balzo, formalizzando la richiesta di comunicazioni del premier in Aula e auspicandone le dimissioni. Il leader della Lega Matteo Salvini, escludendo di prendere in considerazione un esecutivo a larghe intese, ha spiegato di essere pronto a tornare al governo: “Il centrodestra i numeri li trova, se mi dicessero ‘provaci tu a tirar fuori il paese da questi problemi’ noi saremmo pronti. Io direi che sono pronto, non mi tiro indietro”.
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