Lisa Montgomery è stata uccisa con un’iniezione letale: la Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto i ricorsi dei suoi avvocati.
Lisa Montgomery è la prima detenuta ad essere giustiziata a livello federale negli Stati Uniti dal 1953. La donna è stata uccisa oggi con un’iniezione letale nel carcere di Terre Haute, in Indiana. Con il voto contrario di tre giudici, la Corte Suprema ha respinto gli ultimi ricorsi degli avvocati.
Secondo i legali di Lisa Montgomery, la donna era incapace di intendere e volere a causa di gravi malattie mentali: la condannata a morte avrebbe subito seri danni cerebrali in seguito agli abusi sessuali del patrigno subiti durante l’infanzia. L’esecuzione sarebbe dovuta essere ieri, martedì 12 gennaio, ma un giudice federale aveva ordinato la sospensione su richiesta della difesa, che si era appellata alla necessità di valutare le capacità mentali della donna.
Secondo il giudice “il suo stato mentale era così lontano dalla realtà che non poteva comprendere razionalmente il motivo della sua esecuzione”. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha tuttavia dato ragione al Dipartimento di Giustizia, che ha fatto ricorso contro la sospensione, dando il via libera alla somministrazione dell’iniezione letale.
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Il crimine di Lisa Montgomery
La donna si è macchiata nel dicembre del 2004 di un crimine atroce. Non riuscendo ad avere figli, decise di rubarne uno uccidendo la mamma. Con la scusa di voler acquistare dei cuccioli di cane, Lisa Montgomery si recò in Missouri nell’abitazione di una ragazza di 23 anni incinta di otto mesi, Bobbie Jo Stinnett.
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Dopo essere entrata nella casa, la donna strangolò prima la giovane, poi le tagliò il ventre per estrarre viva la bimba che portava nel grembo, con l’idea di farla passare per sua. La neonata fu poi recuperata dalle autorità e restituita al compagno della vittima. Oggi è ormai un’adolescente e vive con il padre. Per il brutale omicidio, Lisa Montgomery è stata condannata alla pena capitale e giustiziata.