Scomparsa di Maria Chindamo, Salvatore Ascone querela la stampa

Scomparsa di Maria Chindamo, Salvatore Ascone decide di adire legalmente perché tirato in ballo nonostante una decisione del tribunale

Maria Chindamo
Foto profilo Facebook

Le parole di Antonio Cossidente della settimana scorsa hanno fatto molto rumore e hanno creato effetto. Il pentito di ‘ndrangheta aveva parlato della scomparsa di Maria Chindamo, l’imprenditrice calabrese scomparsa nel 2016 a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia.

Aveva tirato in ballo Salvatore Ascone, vicino di casa della donna, prima accusato poi scarcerato dal Tribunale del Riesame di Catanzaro. Forte della decisione dei magistrati, Ascone vuole denunciare tutti gli organi di stampa perché ritiene di essere destinatario di una “campagna denigratoria”.

Cossidente sta ora parlando con la Direzione Distrettuale Antimafia. Ex compagno di cella di Emanuele Mancuso, ‘ndranghetista, secondo il suo racconto Mancuso gli svelò che a uccidere la donna fu Ascone. Dopo questa rivelazione i giornali si sono fiondati sulla notizia e su un aspetto macabro e orrendo della vicenda. Maria Chindamo sarebbe stata dato in pasto ai maiali.

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Maria Chindamo, stasera documento esclusivo in tv

Ascone è assistito dagli avvocati Francesco Sabatino e Salvatore Staiano. Ha detto che anche la sua famiglia è vittima della campagna denigratoria per un caso dove è ancora in corso un’indagine e per il quale stato ritenuto estraneo.

La notizia che il suo nome è riemerso, Ascone l’ha avuto proprio dagli organi di stampa e non dalla magistratura. Sui giornali non ha avuto possibilità di un contraddittorio e fa riferimento anche a una trasmissione televisiva (non fa il nome) nella quale “è stata raccontata una verità di comodo”.

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Intanto Chi l’ha visto, la trasmissione di RaiTre, ha annunciato per la puntata di stasera la messa in onda di un documento esclusivo dell’uomo della telecamera che avrebbe ripreso il rapimento di Maria.

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