Gli Stati Uniti sono sotto choc, l’assalto dei sostenitori di Donald Trump a Capitol Hill ha lasciato sul terreno quattro morti, decine di feriti e uno squarcio nelle Istituzioni difficile da ricucire, a guidarlo lo Sciamano di QAnon: ecco chi è il vichingo che ha violato Washington
La data del 6 gennaio 2021 passerà, inevitabilmente, alla Storia come il giorno dell’assalto di Washington dell’assalto a Capitol Hill la sede del Governo USA, il luogo dove si trovano l’edificio con cupola del Campidoglio, il Senato, la Camera dei rappresentanti e la Corte Suprema. Il cuore dell’Amministrazione degli Stati Uniti.
Il Bilancio dell’assalto
Il bilancio, già istituzionalmente pesantissimo, è durissimo anche a livello civile. Quattro persone morte e decine di feriti. A guidare l’assalto l’uomo con corna e pelliccia le cui foto stanno facendo il giro del mondo. Vediamo insieme chi è il vichingo che ha scosso l’America.
Il vichingo che ha guidato l’assalto di Washington a Capitol Hill
Si tratta di un italians, Jake Angeli il suo nome, ha 32 e vive a Phoenix. In passato ha cercato di farsi strada nel mondo del cinema, la sua teatralità è fuori discussione, ma, vista la malparata, ha ripiegato sulla Politica.
Lo Sciamano di QAnon: il vichingo alla guida dell’assalto di Washington a Capitol Hill
Jake si autodefinisce lo Sciamano di QAnon ed è capo di uno sciamanato composto da poco più di una dozzina di persone che sostengono di essere in grado di mettersi in contatto con il mondo dei morti nonché di guarire in modo miracoloso ogni malattia. Lo Sciamano è stato già localizzato in diverse manifestazioni pro Trump e in particolare a Maricopa e durante una finta udienza contro i presunti brogli elettorali tenuta dall’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani.
Gli Stati contesi
Ricordiamo che l’Arizona, la terra dello “sciamano” è uno dei cosiddetti swing-State, gli stati contesi dove la vittoria di Biden è arrivata per un’incollatura, nello specifico solo 10.000 voti scarto su un totale di tre milioni di elettori. Situazioni simili si sono verificate anche in Pennsylvania, in Delaware, in New Hampshire, in Georgia e in Nevada. L’insieme di questi stati, tutti vinti da Biden, hanno assegnato 65 dei 306 grandi elettori necessari al Democratico per conquistare la Casa Bianca.
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E da qui è partito l’incendio istituzionale appiccato dal Presidente uscente Donald Trump, che ha promesso di dare battaglia fino al giudizio della Corte Suprema, e diffuso nelle piazza e nella città degli Stati Uniti fino a sfociare nella protesta di ieri.
Chi ha partecipato alla marcia Save America
Una protesta al momento di 3000 persone, ma come visto armati e determinati. Una protesta guidata da personaggi singolari come lo Sciamano da QAnon e composta da gruppi di complottisti e terrapiattisti come Alex Jones, i suprematisti bianchi di Proud Boys e Boogaloo e membri dei Tea Party. Ma una marcia che crea un pericoloso precedente. “Un promemoria doloroso – scrive Biden su Twitter – per ricordare che la Democrazia è fragile”. E non solo negli USA
Today is a reminder, a painful one, that democracy is fragile. To preserve it requires people of good will, leaders with the courage to stand up, who are devoted not to pursuit of power and personal interest at any cost, but to the common good.
— Joe Biden (@JoeBiden) January 7, 2021