Milan-Juventus: Tabellino e Highlights – Decisamente la partita di cartello della 16esima giornata di Serie A, Milan-Juventus ha quest’anno un sapore particolare, perché da qualche stagione a questa parte è la prima volta che i rossoneri sono in testa alla classifica, mentre la Juventus è costretta a inseguire. Con una partita ancora da giocare, quella con il Napoli, i bianconeri di Andrea Pirlo hanno dieci punti in meno dei giovani diavoli allenati di Stefano Pioli, ma con la sconfitta dell’Inter al Ferraris nell’anticipo del lunch time entrambe le squadre possono conquistare punti preziosi ai danni della diretta rivale. Il Milan può allungare in classifica e tentare una mini fuga, la Juventus può colmare parte del gap con i nerazzurri di Antonio Conte. Nel posticipo più atteso, ci sono tuttavia diverse defezioni, perché Pioli non può ancora contare su Ibrahimovic e Bennacer, mentre al Covid-19 sono risultati positivi Krunic e Rebic. Per contro, la Juventus non ha a disposizione Morata, per via di un risentimento muscolare, mentre colpiti dal virus sono risultati Cuadrado e Alex Sandro dopo un doppio giro di tamponi prima di partire per Milano. Per la partita Pirlo schiera quindi Dybala al fianco di Ronaldo, con la difesa a tre formata da Danilo, De Ligt e Bonucci. Pioli è invece costretto a schierare Calabria come mediano accanto a Kessie perché non ha altri centrocampisti disponibili, considerata anche la squalifica di Tonali.
La partita è divertente sin da subito, perché i padroni di casa pressano alti una Juventus che preferisce ragionare nella retroguardia, risultando a volte troppo leziosa con diversi errori di impostazione e in palleggio. Qualche occasione per i rossoneri, in particolare con Leao unica punta che costringe Szczesny a diversi interventi decisivi, ma le occasioni più pericolose si presentano dalle parti di Donnarumma con un Chiesa scatenato che dopo dieci minuti colpisce il palo a portiere del Milan battuto. Nel giro di breve tempo sarà lo stesso esterno bianconero a trovare il vantaggio favorito da un colpo di tacco-assist di Dybala, con l’argentino molto attivo nel primo tempo. Da quel momento la reazione della capolista sarà veemente, ma la difesa della Juventus tiene duro fino a quando dal limite dell’area di rigore, quasi al termine della prima frazione di gioco, Calabria non trova con un tiro molto forte l’incrocio dei pali. Un pareggio impossibile da impedire per il portiere polacco dei campioni d’Italia, dopo che per gran parte del tempo era riuscito a mantenere la porta inviolata. La partita rimane quindi equilibrata, anche nel punteggio, con qualsiasi risultato possibile.
Per il secondo tempo la Juventus tornerà ancora una volta all’attacco. Il Milan non perde occasione per continuare nel suo pressing e interrompere il lungo palleggio dei bianconeri a centrocampo, ma ancora una volta è un’intuizione di Dybala a pescare la corsa di Chiesa, che riesce con il mancino a battere nuovamente Donnarumma per un nuovo vantaggio. I rossoneri non demeritano sul piano del gioco, ma per quanto riguarda le conclusioni non sembrano riuscire a essere cinici quanto i campioni d’Italia. Molte conclusioni, diversi calci d’angolo, ma manca un po’ di peso in avanti per impensierire i giganti della difesa bianconera. Chiesa esce per un problema muscolare e Pirlo opta per diverse sostituzioni tra le quali l’inserimento di McKennie e Kulusevski. Questi due giocatori per la Juventus si rivelano decisivi per l’1-3, con un doppio vantaggio sul quale pesa molto la differenza della lunghezza delle panchine delle due squadre, con i bianconeri che possono contare su qualche uomo in più rispetto agli avversari. Con un’azione e un dribbling sulla destra lo svedese metterà infatti il centrocampista americano nella condizione di ribattere in porta a pochi metri da Donnarumma, impotente e preso completamente controtempo.
Per tentare il tutto per tutto, Pioli decide allora di inserire Colombo e anche il giovanissimo Daniel Maldini, figlio di Paolo e nipote di Cesare. I rossoneri hanno però anche un vistoso calo fisico, senza riuscire a esercitare la stessa pressione del primo tempo sulle maglie bianconere. Qualche tiro, uno insidioso di Calhanoglu, ma dove non arriva la difesa c’è sempre un ottimo Szczesny, sempre pronto e mai distratto, con interventi decisivi e molto reattivi. La Juventus prova a ripartire, ma non ha più nemmeno troppa necessità di spingere e rimane dietro coperta nel difendere. Il possesso palla del Milan, in doppio svantaggio, è quindi sterile, pur in una partita di grande abnegazione e sacrificio, anche quando i ragazzi di Pioli non potevano più contare sulle energie fisiche. Con questa sconfitta i rossoneri perdono però la loro imbattibilità in questa stagione, dopo tantissimi risultati utili consecutivi. Un’occasione persa, ma per fortuna della capolista anche l’Inter non era andata oltre la sconfitta contro la Sampdoria a Marassi. Per la Juventus un’ottima vittoria per ritrovare continuità, punti e fiducia, importante anche in ottica classifica. La differenza in questo caso sembra averla fatta davvero la panchina, soprattutto per la profondità della rosa sulla quale i bianconeri possono contare. Questa sconfitta sarà un messaggio alla società rossonera per qualche intervento nel calciomercato di gennaio?
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Reti: Chiesa 18′, Calabria 41′, Chiesa 62′, McKennie 76′
Milan (4-2-3-1): Donnarumma, Hernandez, Romagnoli, Kjaer (Kalulu 81′), Dalot (Conti 81′), Kessie, Calabria (Maldini 81′), Hauge (Diaz 67′), Calhanoglu, Castillejo (Colombo 87′), Leao.
Allenatore: Stefano Pioli
Juventus (4-4-2): Szczesny, Frabotta (Demiral 87′), De Ligt, Bonucci, Danilo, Ramsey (Bernardeschi 74′), Bentancur (Arthur 74′), Rabiot, Chiesa (Kulusevski 63′), Dybala (McKennie 64′), Ronaldo.
Allenatore: Andrea Pirlo
Arbitro: Massimiliano Irrati
Ammoniti: Bentancur, Danilo, Romagnoli
Espulsi: –
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