Sparatoria nella notte a Napoli in Vico Sedil Capuano dove è sopraggiunta la morte per Ciro Caiafa il padre del ragazzo ucciso dalla Polizia in Via Duomo lo scorso ottobre. I dettagli
San Silvestro di sangue per Napoli dove nella notte tra il 30 e il 31 dicembre si è registrato un grave fatto di cronaca. Parliamo di una vera e propria sparatoria in stile Far West occorsa in Vico Sedil Capuano a pochi passi da Via dei Tribunali e della Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Napoli la morte di Ciro Caiafa colpito mentre si tatuava
Era l’una del mattino quando si sono avvertiti i primi spari, un agguato. Nel mirino dei sicari 40enne Ciro Caiafa e il suo tatuatore Gennaro Di Martino entrambe attinti da diversi colpi di arma da fuoco. I due hanno provato a reagire ma una moto di grossa cilindrata si è dileguata alla velocità della luce.
Napoli la morte di Ciro Caiafa
Le condizioni di Caiafa sono apparse subito gravi. Immediato il trasporto presso l’ Ospedale della Pignasecca, l’ospedale dei Pellegrini di Via Portamedina alla Pignasecca distante meno di 4 chilometri dal luogo della sparatoria. Giunti nel nosocomio il tatuatore è risultato ferito ad un fianco in modo grave ma guaribile in 20 giorni per Caiafa, invece, non c’era più nulla da fare.
Il padre di Luigi il ragazzo ucciso in Via Duomo dalla Polizia
Ciro Caiafa, classe 1980, era il padre di Luigi Caiafa il ragazzo che lo scorso ottobre venne colpito a morte in Via Duomo dagli agenti di Polizia durante un tentativo di rapina. Il ragazzo ucciso era in azione insieme a Ciro De Tommaso, il figlio di Genny A carogna capo tifoso del Napoli calcio ora in galera per spaccio. Una morte violenta che accomuna in un tragico destino padre e figlio.
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La faida contro il clan Terracciano
Sul fatto di cronaca indagano già dalla prime ore del mattino i Carabinieri del nucleo investigativo di Napoli e della Compagnia Napoli Stella coordinati dal sostituto procuratore presso il Tribunale del capoluogo campano. Le indagini si dirigono con nettezza verso un regolamento di conti nell’ambito del controllo della fruttuosa piazza di spaccio della zona a ridosso della Stazione di Piazza Garibaldi. Un regolamento di conti, secondo quanto riferiscono i cronisti locali, nell’ambito del conflitto tra il clan Terracciano e i clan rivali che puntano a scalzarli dal controllo che va dalla zona della Pignasecca alla Rinascente.