Conte, conferenza stampa di fine anno: “No vaccino obbligatorio. Recovery Plan? Bisogna accelerare”

Il Presidente del Consiglio traccia il bilancio di un anno difficile nel consueto incontro con i giornalisti. Molti i punti passati in rassegna: dal piano di vaccinazione al Recovery Plan, fino alle minacce della maggioranza. 

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Consueto appuntamento di fine anno con il Presidente del Consiglio, in diretta da Villa Madama. Giuseppe Conte tiene la conferenza stampa organizzata dal consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa Parlamentare. Un appuntamento immancabile, in cui i premier tracciano un bilancio dell’anno che si appresta a concludersi e illustrano i programmi per quello che arriva.

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Conte, conferenza stampa di fine anno

Sono stati molti i punti analizzati in questa prima parte della conferenza stampa di fine anno. Un incontro molto atteso, che arriva alla fine di un anno difficile per l’intero Paese ma anche per le tensioni politiche interne alla maggioranza.

L’appuntamento annuale si è aperto con un minuto di silenzio per commemorare le vittime del Coronavirus che, ad oggi, sono 73.029. Nessun discorso introduttivo da parte del Premier che si è sottoposto immediatamente alle domande dei giornalisti.

Recovery Plan e crisi di maggioranza

Il primo punto su cui Giuseppe Conte è stato chiamato a rispondere è il Recovery Plan, uno dei fronti più critici del governo. Ai giornalisti, il Premier ha detto che serve urgentemente una “sintesi politica” e, pertanto, nei primi giorni del 2021 è previsto già un Consiglio dei Ministri. Conte sottolinea che “bisogna accelerare” e chiede l’urgenza di un accordo in modo da non “disperdere il patrimonio di fiducia e di credibilità” che si è costruito in Italia ma anche in Europa. Il Presidente del Consiglio chiede poi alle forze di maggioranza una svolta decisiva perché “non possiamo permetterci di galleggiare, di procedere in questo clima di azione sospesa”.

A chi gli ha chiesto se la sua squadra di governo fosse ancora all’altezza, Conte ha risposto: “Io lavoro con le forze di maggioranza, non ho mai pensato di fare squadra da solo. Se verrà posto il problema lo affronteremo nel segno di un confronto per trovare soluzioni funzionali che rientrino nel perimetro dell’interesse nazionale. Sono disponibile a qualsiasi soluzione che rientri in questo perimetro. Non è un problema cambiare squadra, si lavora con le forze di maggioranza, si fa quel che serve al paese”.

Piano di vaccinazione di massa

Immancabili le domande sul piano di vaccinazione di massa approvato in Parlamento il 2 dicembre. “L’Italia si dimostrerà all’altezza. Entro gennaio ci saranno oltre 2 milioni di dosi. Io stesso per dare il buon esempio farei subito il vaccino ma è giusto rispettare le priorità approvate dalle Camere. I primi risultati significativi li avremo quando si concluderà la fase 1, con 10-15 milioni di persone vaccinate, non prima di aprile, dunque”. Il Premier ha poi ribadito che l’obbligazione del vaccino è assolutamente esclusa anche se si cercherà di persuadere la popolazione con la comunicazione.

Sulla situazione nelle carceri, Conte ha affermato che la situazione è sotto controllo per la pandemia. “La situazione delle carceri è all’attenzione del governo, tutte le discussioni per le soluzioni sono all’ordine del giorno e dovremo discuterle tutte insieme” ha detto il Premier. Per il nuovo anno, comunque, sono state già programmate 2mila assunzioni in più per quanto riguarda il personale, oltre a piani per l’edilizia penitenziaria.

Scuola e trasporti

Sulla scuola il Presidente del Consiglio ha detto che si auspica una riapertura per il 7 gennaio per le scuole superiori, almeno al 50%. E sull’intensificazione del trasporto pubblico, legato inevitabilmente anche al ritorno a scuola, Conte ha detto: “abbiamo stanziato 3 miliardi per sostituire la flotta dei bus e stanziato 390 milioni per favorire il noleggio dei mezzi privati. Sono iniziative che vanno messe a terra a livello regionale”.

Mercato del lavoro

Il Premier ha spiegato poi che per quanto riguarda l’economia e lo scenario del lavoro, la situazione dopo marzo si preannuncia molto critica. “La ministra Catalfo con i sindacati e le forze sociali sta già lavorando allo scenario che dovremo affrontare dopo marzo. Fin qui abbiamo costruito una cintura di protezione sociale che più o meno sta funzionando, ma occorre pensare alla riforma degli ammortizzatori sociali e rendere più incisive le politiche attive del lavoro. Ci stiamo lavorando” assicura Conte.

 

 

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