Matteo Renzi dice CIAO, ma non è chiaro se sia solo il progetto alternativo di Italia Viva per il Recovery Plan, un vero e proprio saluto al Governo Conte o la minaccia finale per alzare la posta e diventare Ministro della Difesa. I dettagli
Partiamo dalla fine. Ieri sera il Senatore che voleva abolire il Senato, l’ex premier che odiava i piccoli partiti e ora ne guida uno del 3%, Matteo Renzi ha presentato il progetto alternativo di Italia Viva per la gestione del Recovery Fund. Di grande impatto comunicativo il nome del progetto, CIAO acronimo di “Cultura, infrastrutture, ambiente e opportunità”.
Ma non è questo il cuore della conferenza stampa di illustrazione del progetto quanto la minaccia diretta, l’ennesima, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Il piano di Conte per l’uso dei fondi è raffazzonato non ha Anima. O cambia o usciamo dal Governo”. Se non ci fossero le precedenti minacce sulla riforma del Mes e sul voto in aula sembrerebbe un vero e proprio ultimatum. Ma conoscendo le tattiche di Renzi siamo all’ennesimo penultimatum.
La questione resta sempre la stessa il fatto che il leader di Italia Viva non sia parte integrante dell’esecutivo e che al momento deve “accontentarsi” dei dicasteri guidati da Teresa Bellanova ed Elena Bonetti. Ma cosa succederà adesso? Il primo punto è chiudere la Manovra Economica per il 2021, già approvata dalla Camera, entro il 31 dicembre ed evitare l’esercizio provvisorio uno smacco che con la crisi economica in atto sarebbe esiziale.
Si aprirà poi il tema del Recovery Plan il progetto per gestire il Recovery Fund i fondi di recupero per ristorare e sviluppare l’economia italiana massacrata dalla pandemia da coronavirus Covid-19. La questione è di grande sostanza perché prevede la gestione di 209 miliardi di euro. In queste ore le spinte e le controspinte sono fortissime dall’uso del Mes alla TAV, dalla digitalizzazione al piano vaccini, dal rinnovo del reddito di cittadinanza al processo di digitalizzazione. Tutti temi su cui il Governo suona un canto e Italia Viva fa il controcanto.
Ma il motivo resta sempre uno e uno solo la volontà fortissima di Matteo Renzi di diventare Ministro e seguire in prima persona la gestione dei fondi UE e al tempo stesso giocare un ruolo politico nella Rinascita dell’Italia e nell‘elezione del Presidente della Repubblica ormai a poco più di 365 giorni dalla scadenza del mandato.
Il progetto del leader di Italia Viva è chiaro e ve lo abbiamo anticipato noi di Cronaka12 grazie alla rivelazioni di un autorevole esponente della corrente Zingaretti-Gualtieri del PD: “Renzi vuole fare il Ministro della Difesa al posto di Lorenzo Guerrini destinato alla guida dell’ Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica” quella per intenderci che sovraintende il funzionamento dei Servizi segreti.
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Non ci sono altri motivi per alzare la posta ed avviare una crisi di governo. Crisi che peraltro non avrebbe come sbocco il voto ma al massimo un governo istituzionale che traghetti il Paese alla nomina del nuovo (vecchio?) inquilino del Quirinale. Conte lo accontenterà? Gli analisti propendono per il si.
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