Nonostante il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson, ne avesse assicurato il mantenimento, gli accordi della Brexit stabiliscono l’addio al programma Erasmus.
Dopo oltre quattro anni dal voto sulla Brexit, Regno Unito e Unione Europea raggiugono l’accordo per una futura cooperazione, mettendo fine all’incubo del “no deal”. L’intesa, che entrerà in vigore da gennaio, rappresenta il più grande trattato di libero scambio mai concepito.
La Brexit, tra le varie conseguenze dell’accordo finale, sancisce anche l’abbandono del Regno Unito all’Erasmus, il programma europeo di mobilità studentesca che negli ultimi 30 anni ha consentito a circa 9 milioni di giovani di studiare all’estero.
Le Faq del sito Erasmus+ chiariscono comunque che “i beneficiari del Regno Unito possono continuare a usufruire delle sovvenzioni fino alla loro scadenza, anche dopo il 2020”. Di conseguenza i progetti di mobilità andranno avanti fino alla loro conclusione o fino all’esaurimento dei fondi.
Ti potrebbe interessare anche -> Brexit, l’accordo è stato raggiunto. Gb: “Promesse mantenute”
Regno Unito senza Erasmus, ma ci sarà un’alternativa
A partire dal 1° gennaio 2021 gli studenti italiani, come tutti quelli dell’Unione Europea, non potranno più soggiornare nel Regno Unito grazie al programma Erasmus. Allo stesso modo gli studenti britannici, con l’addio al programma di mobilità studentesca, non potranno più fare le esperienze di studio “oltremanica”.
Il premier britannico Boris Johnson ha dichiarato che la decisione di uscire dall’Erasmus è stata difficile, ma ha sottolineato che si tratta di un programma “estremamente oneroso”. Ciò non significa però che il governo, che all’inizio dell’anno aveva assicurato di proseguire con il programma, non abbia già pensato a una possibile alternativa.
Ti potrebbe interessare anche -> La risposta di Mattarella a Boris Johnson: “Amiamo la libertà ma abbiamo a cuore la serietà”
“Metteremo a punto un progetto che consentirà agli studenti britannici di andare a studiare in tutto il mondo e non solo nelle università europee”, ha spiegato Johnson, promettendo il lancio del programma sostitutivo “Alan Turing”. Tuttavia non dovrebbero essere più previsti i finanziamenti per gli studi dei giovani in arrivo nel Regno Unito.