Diego Armando Maradona non aveva consumato alcol o droga prima della sua morte, secondo studi tossicologici dell’autopsia.
L’ex fuoriclasse del calcio Diego Armando Maradona non aveva consumato alcol o droghe illegali prima della sua morte, secondo studi tossicologici che hanno fatto rilevare la presenza di psicofarmaci.
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Le analisi che gli esperti della Polizia Scientifica hanno effettuato sul sangue e sulle urine dell’ex calciatore e che hanno consegnato martedì sera alla squadra della Procura di San Isidro che sta indagando sulle circostanze della morte del Pibe de Oro, hanno dato esito negativo in alcool e stupefacenti, ma positivi per “venlafaxina, quetiapina, levetiracetam e naltrexone”.
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Com’è morto Maradona? La verità su droga e alcol
Alcuni dei farmaci psicotropi trovati sono “aritmogeni”, cioè producono aritmie, qualcosa che esperti e pubblici ministeri devono ora analizzare per vedere se fossero adatti a un paziente con cardiopatia cronica, come era appunto Diego Armando Maradona. L’ex Pibe de Oro, si ricorderà, aveva già avuto problemi cardiaci e diversi infarti in cui aveva rischiato di morire. Un ricercatore che ha analizzato i dati ha spiegato: “È tanto importante ciò che è apparso quanto ciò che non è emerso da questi test di laboratorio, che a prima vista confermano che a Maradona sono stati somministrati farmaci psicotropi ma nessun farmaco per la sua malattia cardiaca”.
Stando a quanto riportato dalla stampa argentina, i farmaci dunque potrebbero essere stati ugualmente pericolosi per la salute di Maradona. La venlafaxina è un farmaco antidepressivo utilizzato per il trattamento dei disturbi d’ansia; la quetiapina è un antipsicotico utilizzato anche per la depressione grave e alcune dipendenze; il levetiracetam è un farmaco antiepilettico che agisce sul sistema nervoso centrale e può causare sonnolenza e una ridotta capacità di reazione. Il naltrexone, infine, blocca l’effetto dei farmaci oppioidi ed è usato per prevenire l’astinenza da alcol. Secondo i medici, Maradona soffriva di “cardiomiopatia dilatativa”: il suo cuore pesava 503 grammi, il doppio del normale.