L’attore francese è morto questo martedì all’età di 84 anni. Nella sua lunga carriera aveva recitato in oltre 100 film.
L’attore era molto noto in Francia per aver recitato in oltre 100 film, in molte pièces teatrali e per aver ricevuto due premi César. Brasseur si è spento oggi, 22 dicembre, all’età di 84 anni. Ad annunciare la sua morte è stato il suo agente. Elisabeth Tanner, a capo dell’agenzia Time Art di cui l’attore faceva parte, ha dichiarato: “Claude Brasseur è morto oggi in pace e serenità, circondato dalla sua famiglia. Non è stato una vittima del Covid. Sarà sepolto a Parigi secondo le norme sanitarie e riposerà accanto al padre nel cimitero Père-Lachaise di Parigi”.
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L’attore e comico Claude Brasseur era nato a Neuilly-sur-Seine, il 15 giugno 1936. La sua una vera e propria famiglia di attori e artisti: nipote di Jules Dumont, poi Brasseur, fondatore del Théâtre des Nouveautés, era figlio di Pierre Brasseur, anch’egli un noto attore e dell’attrice, ballerina e scenografa Odette Joyeux. Cresce immerso a personalità del calibro di Sartre, Jouvet, Casarès e Ernest Hemingway, che fu addirittura suo padrino.
Un’infanzia, tuttavia, non trascorsa nel pieno della felicità: i suoi genitori, a causa dell’attività lavorativa, non sono mai stati troppo presenti. Si separano molto presto e sua madre conserverà un tale brutto ricordo di Pierre Brasseur tanto da rinfacciare a Claude la scelta del suo stesso pseudonimo.
Claude non è mai stato troppo incline agli studi: li abbandonerà presto e grazie a suo padre otterrà un posto come giornalista al Paris Match. Ebbe l’occasione di intervistare Elvire Popesco, la grande attrice rumena naturalizzata francese, che lo spronò alla carriera dell’attore: “Non puoi restare un giornalista con un nome del genere” gli disse. Così la Popesco, che aveva appena acquistato il Théâtre de Paris, nel 1955 gli firmò subito un contratto per interpretare tre ruoli nel “Giuda” di Marcel Pagnol.
Inizia così la sua lunga e splendida carriera di attore, dapprima nei teatri come attore comico, poi arriva la volta del cinema in cui debutta nel 1956. Ha lavorato con i più grandi registi francesi e non: è stato diretto da Marcel Carné ne “Il fantastico Gilbert”, da Georges Franju in “Occhi senza volto”, Jean Renoir in “Le strane licenze del caporale Dupont” e poi ancora da Jean-Luc Godard in “Bande à part” e François Truffaut in “Mica scema la ragazza!”.
In tv si fa conoscere al pubblico con la serie “Le nuove avventure di Vidocq” del 1971. Dopo di che arriva anche la vera e propria svolta al cinema: nel 1974 viene scelto da Georges Lautner per “Esecutore oltre la legge” e con “Certi piccolissimi peccati” di Yves Robert riceve il Premio César per il migliore attore non protagonista nel 1977, ottenendone un altro due anni dopo con il film “Guerra tra polizie” nel 1979.
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Il ruolo che però gli ha dato fama internazionale è stato sicuramente “Il tempo delle mele” e “Il tempo delle mele 2” in cui interpretava il dentista François Berreton, il papà di Vic, una giovane Sophie Marceau. Brasseur ha lavorato anche in Italia: le sue più celebri apparizioni italiane furono in “Gli eroi” di Duccio Tessari, “Aragosta a colazione” di Giorgio Capitani e “Quando la coppia scoppia” di Steno. In “Edda” di Giorgio Capitani, interpretò il ruolo di Benito Mussolini.
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