Firenze, pubblica la chat con la mamma morta di Covid a 55 anni: “Basta negazionisti”

La mamma Lucia muore a 55 anni di Covid, lo sfogo di Eleonora su Facebook: “Bisogna mantenere alta l’attenzione, si muore anche seguendo le regole”.

(Foto web)

Lucia Cosimi, maestra delle elementari a Reggello, in provincia di Firenze, è morta di Covid dopo 16 giorni di agonia. Aveva 55 anni, stava bene prima di contrarre il virus e non aveva nessuna patologia pregressa. “La Maestrina”, come la chiamavano nel comune toscano, lascia un marito e due figli, Elia (24 anni) e Eleonora (21 anni). Quest’ultima, ha pubblicato le ultime chat con la sua mamma sul letto di ospedale, lasciandosi andare anche ad un lungo sfogo su Facebook.

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Muore di Covid a 55 anni: la figlia pubblica gli ultimi messaggi

Lo sfogo di Eleonora parte da un aneddoto quotidiano: si trova in coda all’ufficio della motorizzazione per cambiare l’intestatario dell’auto di sua mamma, Lucia Cosimi, morta il 22 novembre a 55 anni perché aveva contratto il Covid. Dietro di lei si aggiunge un uomo: è agitato perché c’è troppa fila, abbassa la mascherina, sbuffa, sbraccia. Eleonora lo fissa ma non riesce a dire nulla.

Poco dopo, invece, le parole arrivano e Eleonora le affida ad un lungo post su Facebook, allegando anche le ultime chat avute con la mamma mentre aveva un casco in testa per respirare meglio. E’ arrabbiata e nel suo sfogo invita alla massima precauzione perché, scrive, “ci si ammala anche seguendo le regole“.

I gesti di quell’uomo incauto hanno scoperchiato un dolore ancora troppo fresco per una giovane che ha perso la sua mamma: Lucia stava bene, non aveva nessuna patologia pregressa. Tutto è iniziato con una tosse, diventata sempre più forte, sino a quando il 6 novembre Lucia viene portata via in ambulanza. Passerà in ospedale 16 lunghi giorni, i medici la sottoporranno alla cura respiratoria con il casco che, in un primo momento, sembra funzionare. Anche gli anestetisti sono positivi, la situazione migliora, tanto che Lucia riesce anche a comunicare per sms con la sua famiglia: “con l’ossigeno va meglio ma è dura” scrive. Poi, un giorno, arriva la telefonata che nessun figlio vorrebbe ricevere: “la paziente ha avuto un tracollo nella notte ed è morta“.

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Ogni volta che Eleonora incontra un negazionista o qualcuno che presta poca attenzione alle regole è “un’offesa alla memoria della mia mamma“. Lo sfogo di Eleonora punta a mantenere alta l’attenzione, perché il virus continua ad esistere e ci si ammala anche con il gesto più sbadato: “Dei negazionisti non me ne è mai fregato niente, tempo ed energie persi. Però leggere e sentire tanti contro il vaccino, non lo accetto. Non lo accetto e vi chiedo aiuto. Per favore, manteniamo alta l’attenzione, anche se siamo stufi delle distanze, delle limitazioni. Ci si ammala anche seguendo le regole” conclude Eleonora.

 

 

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