Max Casacci, il suono della natura nel disco ispirato dalla pandemia

Max Casacci, il fondatore dei Subsonica mescola i suoni della natura nel disco ispirato dalla pandemia per quello che verrà dopo

Max Casacci
Casacci, foto profilo Facebook

Il lockdown ha mosso gli animi di artisti che siano essi scrittori, musicisti o pittori. Da subito era chiaro che quel periodo così inedito quanto tragico avrebbe cambiato la vita di molti diventando motivo d’ispirazione. Così è stato anche per Max Casacci che nell’album Earthphonia ha raccolto i suoni della natura. Il disco uscito l’11 dicembre è infatti composto da tutti suoni della terra.

La natura non è mai banale e forse per questo motivo non ci sarà il “semplice” disco: c’è anche un filtro per la cosiddetta realtà aumentata e un libro con lo stesso titolo ma scritto a quattro mani con il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi che ormai da anni ottiene successi di pubblico in Rai per la qualità dei suoi programmi.

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Max Casacci e quelle melodie pensando al “dopo” lockdown

“Nasco cittadino, nella natura sono inciampato per caso” dice Casacci in un’intervista a Repubblica. Definisce quindi “anomala” la questione. L’album è stato concepito due anni fa ma è stato con il lockdown che le note hanno preso più forma e ordine. Infatti l’autore parla del “dopo”; tutti da marzo scorso abbiamo cominciato a pensare a “dopo” a quando questo tempo sospeso sarebbe stato superato.

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Casacci ha immaginato il modo che sarebbe venuto successivamente alla pandemia. “È un’opera fatta a beneficio di ciò che avremmo trovato fuori dalla porta”. Ma quali sono gli strumenti dell’album? Le pietre ma anche il Po. Una musica del futuro ma anche dell’antichità perché le prime note che l’uomo ha ascoltato sono state proprio di madre natura come il vento tra i rami.

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