L’Organizzazione mondiale della sanità lancia un appello alla massima cautela poiché “c’è un alto rischio di una terza ondata all’inizio del 2021 in Europa”. Il governo italiano è in bilico su zona rossa e zona arancione, nei prossimi giorni la decisione.
La decisione sulle nuove misure restrittive è attesa nei prossimi giorni. A sostegno di maggiori restrizioni, riferisce l’agenzia Dire, ci sarebbero anche i rappresentanti del Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise e Marche.
“Sono d’accordo a un zona rossa estesa in tutta Italia”, ha detto intervenendo allo Spallanzani di Roma all’inaugurazione di nuovi posti letto di terapia intensiva l’assessore alla sanità nel Lazio Alessio D’Amato che ha spiegato: “Il Lazio è sempre rimasto in zona gialla, abbiamo i più bassi tassi di letalità nazionale e di incidenza in rapporto alla popolazione. Al contempo dobbiamo dire che fenomeni come quelli che abbiamo visto recentemente (la corsa allo shopping di Natale, ndr) potrebbero mettere in discussione i risultati finora raggiunti. Ecco perché è importante che vengano adottate delle misure, ma su questo so che il Governo sta lavorando in queste ore”.
La decisione sarà presa nelle prossime ore, ma l’obiettivo sarà probabilmente quello di rendere impossibili gli assembramenti che si sono verificati in tutta Italia nel fine settimana.
Cosa succede nei giorni di Natale, Santo Stefano, Capodanno, Befana
L’ipotesi principale è quella di una zona rossa i giorni di Natale, Santo Stefano, Capodanno, Befana e nelle due domeniche del 27 dicembre e 3 gennaio mentre zona arancione nei prefestivi. Ma se i numeri della pandemia non dovessero calare, ci si prepara a misure più restrittive: zona rossa dal 24 dicembre al primo gennaio.
Le regole in caso di zona rossa
Nella zona rossa sono valide tutte le limitazioni esistenti per le aree gialle e arancioni, ma a queste si aggiungono ulteriori restrizioni. Il divieto di spostamento vale anche all’interno del proprio comune e in qualsiasi orario, fatta eccezione per comprovate esigenze lavorative, di salute e di necessità. Bar e ristoranti sono chiusi, così come i negozi al di fuori di supermercati e di attività considerate necessarie.
Chiusi anche i centri estetici (ma restano aperti parrucchieri e barbieri). A scuola la didattica a distanza viene estesa anche alla seconda e alla terza media, oltre che alle superiori. Sospese le competizioni sportive, tranne quelle di interesse nazionale. L’attività motoria è permessa, ma solo nelle vicinanze della propria abitazione. Quella sportiva è consentita all’aperto e in forma individuale.
Gli scenari possibili
Il primo scenario targato PD prevede di intervenire con misure rigorose dal 24 dicembre al 6 gennaio. Per tutto il periodo scatterebbe la zona rossa, un vero e proprio lockdown con divieto di spostamento per i cittadini anche nel proprio comune e chiusura di ristoranti, bar e negozi, ad esclusione di farmacie, tabaccai ed edicole. Resterebbero esclusi il 28, 29 e 30 dicembre, giorni in cui si applicherebbero le regole delle zone gialle o zona arancione a seconda della regione di appartenenza.
Nel secondo scenario, quello dal presidente Conte, l’Italia sarebbe in zona rossa solo il 25, 26, 31 dicembre e 1l’ gennaio. Il duro confronto sul 19 e 20 dicembre dovrebbe finire come Conte spera e cioè senza chiusura di esercizi pubblici e negozi.
La decisione sarà discussa con i governatori e il rappresentante dei sindaci Antonio Decaro giovedì mattina.
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