Il dramma di Catena Fiorello, la battaglia contro il tumore al seno della scrittrice sorella di Beppe e Rosario: “Era pericoloso”.
Catena Fiorello, la sorella dei notissimi Beppe e Rosario, è stata qualche anno fa al centro di un dramma: infatti, l’ospite fisso di “Oggi è un altro giorno” ha dovuto combattere contro un tumore al seno. Tutto ha inizio nell’aprile di due anni fa, come lei stessa ha raccontato in un intervento a Ok Salute: “Una volta all’anno facevo una mammografia e ogni sei mesi un’ecografia, in modo che nulla potesse sfuggire. E fortunatamente i referti erano sempre negativi”, ha spiegato. Poi appunto quel referto arrivato con “un nuovo macchinario, molto più sensibile di quello utilizzato nella mammografia classica”.
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Come sta oggi Catena Fiorello dopo l’operazione
Il medico con cui ha a che fare, solitamente tende a sdrammatizza, “ma quella volta nella sua voce ho colto subito qualcosa di diverso mentre mi chiedeva di trattenermi anche per un’ecografia perché si era evidenziata un’ombra sospetta al quadrante esterno superiore del seno destro”. Spaventata dalla risonanza, Catena Fiorello non la fa subito e il suo medico si arrabbia molto “dicendomi senza mezzi termini che avevo un cancro al seno e che non potevo perdere altro tempo prezioso”. Così la scrittrice decide di rompere gli indugi e fa la risonanza.
Quell’ombra sospetta è evidentemente qualcosa di anomalo e Catena Fiorello si rivolge al professor Riccardo Masetti, direttore della struttura di chirurgia senologica del Policlinico Gemelli di Roma. Questi la sottopone “a un’ulteriore ecografia e ha confrontato l’esito con quello della risonanza. Di nuovo quella conferma: un’ombra che cela qualcosa probabilmente di molto aggressivo”. La donna ha tre noduli potenzialmente pericolosi e viene operata. “Quando mi sveglio dopo l’operazione, quasi inconsciamente allungo una mano sotto l’ascella e mi accorgo che non ci sono medicazioni, dunque non è stata toccata” – ha ricordato – “Non capisco se ho ancora il seno. Ma il sorriso del chirurgo è radioso quando mi racconta tutto: sotto quell’ombra c’erano ben tre noduli pronti a evolvere in qualcosa di maligno, ma io ero arrivata in tempo, e quindi era bastato asportare la sola area in cui si trovavano”.