L’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ora leader di Italia Viva è pronto ad aprire la Crisi di Governo: la minaccia a Conte è diretta
Il governo guidato da Giuseppe Conte si è salvato dalla crisi il 9 dicembre, giorno della votazione alla Camera e al Senato, della riforma del Mes, il meccanismo europeo di stabilità il cosiddetto fondo salva-Stati, “ma non è detto che arrivi in carica al 9 gennaio”. Lo ha rivelato alla Redazione di Cronaka 12 una fonte diretta e autorevole interna all’Esecutivo. Vediamo perchè.
Come detto e scritto nei giorni scorsi la maggioranza che sostiene l’Esecutivo giallorosso ogni giorno si assottiglia. Sia in termini di parlamentari, nel voto sul Mes ha perso 13 deputati e 11, tra assenti e voti contrari, senatori, che in termini di sondaggi, la distanza tra centrodestra e giallorossi è tornata sopra il 6%.
La consapevolezza della Crisi è diffusa e il Colle sembra anche pronto a varare il piano b, quello che prevede di giocare la carta del Governo Istituzionale, Mario Draghi e Marta Cartabia i nomi in campo. Ma finché Conte sarà in sella nessuna mossa è possibile.
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Ma c’è chi lavora, nemmeno troppo sottotraccia, anzi proprio alla luce del sole, per accelerare le pratiche e far cadere il Governo prima di Natale. Si tratta di Matteo Renzi, l’ex leader del Pd, ora capo di Italia Viva. Già nel dibattito al Senato l’ex Premier è stato molto acido: “Se servono poltrone sono a disposizione le nostre”. Ricordiamo che Italia Viva è rappresentata nel governo da Teresa Bellanova, ministra delle politiche agricole, Elena Bonetti, ministra per le pari opportunità e la famiglia e
Ivan Scalfarotto, sottosegretario agli affari esteri. A livello numerico il partito nato dalla scissione dal PD ha 30 deputati sui 349 di maggioranza alla Camera e 18 senatori sui 173 che sostengono l’esecutivo al Senato.
E, come se non bastasse, in una intervista concessa stamattina, 11 dicembre, all’edizione online del quotidiano spagnolo El Pais Renzi ha rincarato la dose. “Se Conte vuole pieni poteri come richiesto da Salvini, io dico di no” riferendosi all’accordo raggiunto in sede UE sul Recovery Plan e sulla cabina di regia per gestire i 209 miliardi del Recovery Fund. Tagliente e diretta la richiesta: “Conte deve fermarsi, scusarsi e ricominciare” altrimenti Italia Viva ritira la fiducia e lo fa cadere. Ma cosa accadrebbe in caso di Crisi di Governo? E’ lo stesso Renzi a spiegarlo: “Il sistema prevede che il Presidente della Repubblica verifichi se ci sono i numeri per formare un altro Governo”.
Lo scontro ormai è in campo aperto. Il Ministro della Giustizia, il grillino Bonafede definisce Renzi: “Irresponsabile” e ovviamente il tono non aiuta a placare la polemica. Ma il motore della Crisi di Governo si sta accendendo. Il progetto di Renzi è chiaro. Far cadere il governo Conte, mettere Mattarella, al fine di evitare il voto in piena crisi covid e a otto mesi dal semestre bianco, in condizione di fare un nome di spessore e chiedere all’opposizione di contribuire al nuovo esecutivo. Berlusconi è già pronto. Il passaggio successivo, tutto politico, è quello di limitare al massimo la fuoriuscita dei grillini recalcitranti dal perimetro della maggioranza con azioni di governo che peschino nel programma elettorale dei 5 Stelle in particolare su Ambiente e Giustizia. La tempistica dovrebbe essere breve. Per fine gennaio il nuovo governo potrebbe essere in sella.
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