Una vera e propria rissa verbale, al limite della rissa fisica, si è verificata oggi a Montecitorio, durante il dibattito sulla riforma del Mes, tra le deputate del M5S Gilda Sportiello e Mara Lapia: il video.
I nervi tra i deputati e i senatori del Movimento 5 Stelle sono davvero a fior di pelle. Le tensione sulla votazione relativa alla riforma del Mes, il meccanismo europeo di stabilità, il fondo salva-Stati, si taglia con il coltello da settimane. Paradigmatica in tal senso l’affermazione del reggente del partito, Vito Crimi, durante l’ultima assemblea congiunta degli eletti: “Chi vota contro è fuori”.
E alla fine nella votazione alla Camera è andata in scena nella mattina di oggi ben 13 deputati grillini hanno votato in dissenso con il proprio gruppo. Dai tabulati “spulciati” dalla Redazione di Cronaka 12 è emerso che si tratta di Fabio Berardini, Pino Cabras, Andrea Colletti, Emanuela Corda, Jessica Costanzo, Carlo Ugo De Girolamo, Francesco Forciniti, Paolo Giuliodori, Alvise Maniero, Francesco Sapia, Arianna Spessotto, Andrea Vallascas e, soprattutto di Mara Lapia.
Perché è cosi importante il voto della Lapia, deputato di prima legislatura eletta nel collegio Sardegna 2, quello di Nuoro? E’ importante perché poco prima del voto la deputata grillina ha avuto uno scontro verbale, quasi fisico, qualcuno dice di aver visto una tirata di capelli e uno spintone, ma non ci sono conferme, con la collega di partito Gilda Sportiello eletta, sempre nel 2018 nel collegio Napoli città.
Il motivo del contendere sono i fondi, circa due milioni di euro, portati a casa con un’azione di lobbying positiva dalla Lapia per il territorio di Bitti, comune in provincia di Nuoro recentemente flagellato dal maltempo. Alla Sportiello la mossa non è andata giù tanto da accusare la Lapia di clientelismo. Accusa che per i grillini equivale ad un’offesa mortale.
La Lapia non se l’è tenuta ma anzi ha invitato la collega di partiti a “chiarirsi fuori dall’Aula” una versione riveduta e corretta del “ci vediamo fuori” delle risse scolastiche. E proprio a rissa è finita con la Lapia che, inviperita, ha urlato alla Sportiello di ritirare l’accusa; la Sportiello che, altrettanto inviperita, ha attaccato la collega per il voto contrario sul Mes e la replica della Lapia che con un tono di voce un’ottava più alto ha urlato: “Ti devi vergognare non devi nominare Bitti e i morti”.
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A sedare la rissa verbale, (fisica?), è dovuto intervenire il Ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Inca che ha riportato la calma giusto in tempo. Ma il velo è squarciato. I rapporti tra i deputati grillini che, compattamente, dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno sono ormai ai minimi termini.
Le accuse personali, come nel caso della rissa tra Sportiello e Lapia, sono all’ordine del giorno e un tema delicato di identità come il Mes rischia di essere un potente detonatore. Oggi, 9 dicembre, si è votato sulla riforma dell’istituto, è finita con 314 sì, 239 no e 9 astenuti. Ma cosa accadrà quando di dovrà votare l’accensione del prestito? Non è difficile immaginarlo. Nel frattempo manzonianamente rinviamo ai “posteri l’ardua sentenza”.
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