Lazio-Brugge, dove vederla – L’ultima volta che la Lazio aveva superato la fase a gironi della Champions League, la massima competizione europea aveva ancora la vecchia denominazione tradotta in italiano di Coppa dei Campioni. Nella stagione 2000-01, vent’anni fa esatti, Simone Inzaghi da calciatore della Lazio fu uno dei protagonisti di una squadra che era allenata da Eriksson e che riuscì solo in quel biennio, considerata anche la stagione precedente, ad accedere alle fasi finali del trofeo europeo più ambito. Negli stessi 12 mesi, i biancocelesti conquistarono anche il secondo dei suoi due scudetti.
Ora, da allenatore, Inzaghi vuole ripetere la storia conquistando il tris. Nell’attuale situazione in classifica del girone a Immobile e compagni basta un solo punto da conquistare in casa contro il Brugge, anche se senza pubblico. I belgi non sono una squadra semplice da affrontare, ma la Lazio è riuscita a pareggiare con la squadra di Clement quando era decimata dal Covid, mentre questa sera avrà in campo i titolarissimi (diretta tv dalle 18:55 su Sky Sport e Sky Sport 1). Almeno il pareggio sarà quindi sufficiente per tornare a riscrivere la storia, ora che la squadra è forte e matura anche grazie alle presenze in rosa di Pepe Reina e Lucas Leiva, due calciatori che in passato hanno fatto molto, anche in Europa, quando militavano insieme nel Liverpool.
Di fronte all’insidioso 4-3-3 di belgi, Inzaghi non vuole rischiare e farà scendere in campo dal primo minuto l’undici migliore, senza accenni di turnover in un periodo molto intenso dal punto di vista del calendario. Correa sarà la spalla di bomber Immobile, che questa sera potrebbe battere il record di Fulvio Bernardini, biancoceleste che circa un secolo fa fu in grado di segnare con la maglia della Lazio per otto partite consecutive. A centrocampo potranno fare la differenza, oltre a Leiva, Milinkovic-Savic e Luis Alberto, mentre il terzetto difensivo davanti al portiere spagnolo sarà formato da Acerbi, Hoedt e Luiz Felipe. Nella conferenza stampa della vigilia Inzaghi lo ha ribadito. «Nessun calo di concentrazione, è vero quanto dite, che mancammo la qualificazione in Champions non riuscendo a concretizzare uno dei due risultati utili che avevamo a disposizione due anni fa, cedendo il posto all’Inter, ma come allenatore dei biancocelesti ricordo anche la Supercoppa con la Juventus e la Coppa Italia contro l’Atalanta». In breve che ormai la Lazio è cresciuta ed è abituata alle pressioni. Basta un piccolo passo e si potrà tornare tra le sedici squadre più forti d’Europa.
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