La Fda ha dato l’ok all’utilizzo emergenziale di test fai da te per diagnosticare il coronavirus.
La Food and Drug Administration, l’ente americano che si occupa del commercio di farmaci e prodotti alimentari, ha rilasciato un’autorizzazione in emergenza per “Lucira COVID-19 All-In-One Test Kit”, un test molecolare casalingo da utilizzare in caso di contagio sospetto.
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Il test anti-Covid fai da te
Con 280mila morti e oltre 15 milioni di contagiati, gli Stati Uniti sono il paese più colpito dalla pandemia Covid-19. Proprio da qui parte l’iniziativa di un test casalingo in grado di diagnosticare il virus in soli 30 minuti.
“È un importante progresso diagnostico per affrontare la pandemia e ridurre il carico sulle strutture pubbliche” ha riferito Stephen M. Hahn, il Commissario della Food and Drug Administration che ha dato l’autorizzazione del test.
Lucira COVID-19 All-In-One Test Kit, questo il nome del test fai da te, può essere utilizzato solo in caso di emergenza previa prescrizione del proprio medico di base e soltanto da persone che abbiano un’età superiore ai 14 anni. Il principio è semplice e calca quello del già noto test molecolare: si auto-prelevano dei campioni nasali che successivamente si fanno roteare all’interno di una fiala e dopo circa 30 minuti si ha il responso.
Una soluzione anche per l’Italia?
Il test è in sperimentazione anche in altri paesi del mondo: la Gran Bretagna è uno di questi e già da diverse settimane sta sperimentando un test rapido in 67 città in grado di dare il risultato in soli 15 minuti.
Ma è una soluzione attuabile anche nel nostro Paese. Già tempo fa, il governatore del Veneto Luca Zaia aveva annunciato una sperimentazione fai da te nella regione. Provandolo in prima persona, il presidente Zaia aveva dato notizia di 5mila tamponi pronti all’utilizzo. Al momento la sperimentazione è ancora in corso ma se dovesse risultare efficiente riuscirebbe a dare respiro anche al nostro sistema sanitario, già sovraccaricato.
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Certo, il test casalingo dovrebbe comunque ottenere l’autorizzazione dell’Istituto superiore di sanità prima di essere utilizzato su scala nazionale, ma aiuterebbe gli stessi italiani a fare una prima diagnosi nel caso di sintomi sospetti.