L’esame di Luis Suarez all’Università di Perugia era truccato, sospesi i vertici dell’Università: ecco cosa rischia la Juventus
E alla fine “Tanto tuonò che piovve”. Lo diceva 2500 anni fa il filosofo greco Socrate e lo ripetono, in queste ore, i vertici dell’Università di Perugia e quelli della Juventus. I dubbi, le voci e soprattutto le indagini relative all‘esame di italiano di Luis Suarez, aperte dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo dell’Umbria, Raffaele Cantone, hanno prodotto i primi effetti.
E’ di questa mattina, 4 dicembre, la nota ufficiale della Procura della Repubblica con la quale si comunica che la Guardia di Finanza di Perugia ha eseguito la misura cautelare di sospensione dall’ufficio per il Rettore dell’Università, la professoressa Giuliana Grego, del Direttore Generale Simone Oliveri, della professa Stefania Spina e del Professore Lorenzo Rocca membro della commissione che ha esaminato, lo scorso settembre, il campione ex Barcellona e ora Atletico Madrid Luis Suarez. I reati contestati sono rivelazione del segreto d’ufficio “finalizzata all’indebito profitto patrimoniale” e falso ideologico in atto pubblico.
Ma non solo. La nota della Procura spiega, nel dettaglio, lo svolgimento dei fatti e i motivi che hanno spinto i vertici dell’Università di Perugia ad agire in modo fraudolento. Secondo le prove raccolte i contenuti dell’esame erano stati comunicati in anticipo a Luis Suarez, al tempo nel mirino della Juventus, per rispondere alle richieste avanzate dal club di Andrea Agnelli.
Ricordiamo che la Juventus nella sessione estiva del calciomercato aveva raggiunto un accordo con il bomber svincolato a parametro zero dal Barcellona. Ma l’acquisto non poteva essere formalizzato fino all’acquisizione della cittadinanza italiana da parte del centravanti. La Juventus aveva già esaurito gli slot a disposizione per i calciatori extracomunitari. Pertanto l’esigenza di accelerare le pratiche per ottenere il passaporto italiano pratiche alle quali mancava, appunto, solo l’esame di italiano.
Durissima in tal senso l’accusa del Procuratore Raffaele Cantone nei confronti della Juventus. “Gli accertamenti investigativi – scrive Cantone – hanno consentito di comprendere che la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per ‘accelerare’ il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez”. Un’accusa durissima e molto circostanziata.
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Ma cosa rischia ora la Juventus? In tal senso l’articolo articolo 32 del Codice di Giustizia sportiva della Figc è molto chiaro. Possono essere puniti i tesserati che, citiamo per intero, “direttamente o tentino di compiere o consentano che altri compiano atti volti a ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o alterati per eludere le norme in materia di ingresso in Italia e di tesseramento di extracomunitari”. E’ il caso di specie. Ora si apre la questione del processo sportivo per la “falsa attestazione”. Processo che, ricordiamo, può partire solo se la Procura della FIGC lo ritiene necessario e visto i reati contestati è difficile immaginare il contrario. La Juventus rischia sanzioni che vanno dall’ammenda economica, alla squalifica dello Stadium, al blocco del calciomercato per almeno due sessioni, fino all’esclusione dal campionato.
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