Dpcm Natale, secondo il rapporto annuale del Censis 8 cittadini su 10 pur se a malincuore sono per il rafforzamento delle misure anti-covid
L’istituto Censis che dal 1964 fotografa la situazione socio-economica italiana, nel 54esimo rapporto annuale, il primo con la pandemia, racconta di un’Italia sì stanca a causa dell’emergenza economica ma anche resistente e favorevole alle misure restrittive anti-covid nel periodo natalizio.
L’80% che si è detto favorevole, però, ha fatto emergere anche dati poco confortanti anche sullo stato di salute psichico. Per molti sarà un Natale triste, con il cenone non abituale, meno familiari a tavola ma anche meno costoso (il 50% ha dichiarato che taglierà i costi), vissuto con uno spirito di rassegnazione.
E se molti sostengono che questi mesi un giorno saranno solo un brutto ricordo, che “andrà tutto bene” e che ne usciremo migliori, per molti è proprio il contrario: quando tutto sarà finito non saremo persone migliori e qui emerge tutta la rassegnazione.
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Dpcm Natale, Censis: pandemia e dad aumentano le distanze sociali
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— Censis (@FonteCensis) December 4, 2020
Se la pandemia ha colpito e colpisce ancora da un punto di vista psichico, chi prima era già svantaggiato in quest’ambito lo sarà ancora di più e anche da quello economico. Ne sono convinti molti degli intervistati. Timori quasi tangibili è già più volte ripresi da altri dati e studi ma anche dai moniti del Capo dello Stato Mattarella.
Insomma, il covid è solo un male che uccide e divide le persone fisicamente ma anche socialmente, allargando ancora di più la famosa forbice sociale con la didattica a distanza che contribuisce a questo stato di cose.
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