Due distinte interviste, del presidente del Consiglio Superiore di Sanità (CSS) Franco Locatelli e del direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito, chiariscono alcuni aspetti, poco chiari, sul vaccino contro il Covid: in particolare chi non lo deve fare e quanto durerà la campagna vaccinale.
La campagna vaccinale
Partiamo dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio Superiore di Sanità il quale, nella puntata di oggi, 3 dicembre, del programma di Rai 3, “Agorà” ha detto che “entro la fine dell’estate, al massimo ai primi mesi dell’autunno 2021” sarà completato tutto il piano di somministrazione del vaccino.
La pronuncia dell’EMA
Locatelli ha anche informato i cittadini del fatto che tra il 29 dicembre 2020 e il 12 gennaio 2021 l’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali darà il via libera definitivo sui vaccini di Pfizer-Biontech e di Moderna. Se, come si prevede, tutto dovesse andare per il verso giusto entro la fine dell’inverno 2021 saranno somministrate poco meno di 4 milioni di dosi. Con questo ritmo, conclude Locatelli, “la più grande campagna di vaccinazione di massa mai vista in Italia”, raggiungerà l’intera popolazione per la fine del 2021.
Chi deve fare il vaccino anti Covid
Ma chi dovrà fare il vaccino? “I primi ad essere vaccinati saranno gli operatori sanitari” spiega sempre il membro del CTS. Il passaggio successivo è previsto sui 7 milioni di over 75. “Il principio – spiega Locatelli – è dare priorità a chi è a rischio”. Pertanto nella prima fase saranno vaccinate anche le persone che per patologie pregresse o altri generi di fragilità rischiano la vita se infettate dal Covid.
Chi NON deve fare il vaccino contro il Covid
Chi sicuramente non dovrà fare il vaccino sono le persone già colpite dal coronavirus “perché hanno degli anticorpi naturali”, spiega al programma “Radio anch’io” su Rai Radio1 Giuseppe Ippolito il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma. Anch’egli, in quanto infettivologo, membro del Comitato tecnico scientifico. Ippolito specifica anche non saranno vaccinati i giovani sotto i 25 anni. “Vaccinare i giovani, se fossimo in tempo di pace – spiega Ippolito – ridurrebbe la circolazione del virus”. Ma siamo in tempo di guerra e per Ippolito è ovvio “provvedere ad evitare le morti e i casi gravi”.
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