Il socio e avvocato di Veronica Ojeda, ex compagna del Pibe de Oro, ha svelato alcuni dettagli sulla casa in cui è morto Maradona.
A quasi una settimana dalla morte di Diego Armando Maradona, le sue ultime ore continuano ancora a far discutere e dall’Argentina trapelano nuove indiscrezioni. Questa volta a parlare è stato Mario Baudry, socio e avvocato dell’ex compagna del Pibe de Oro, Veronica Ojeda. L’uomo ha fornito alcuni dettagli in merito al cattivo stato della casa in cui Maradona risiedeva a Tigre.
“L’abitazione non era in buone condizioni per ospitare un malato”, ha spiegato Baudry alla stampa. “La stanza di Diego era minuscola – ha aggiunto – e non aveva un bagno normale, ma un bagno chimico. Non c’erano mobili ma soltanto il letto”. L’avvocato ha spiegato di essere intervenuto sulla questione solo perché lo ha richiesto il figlio di Maradona, Dieguito Fernando.
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La conferma di Repubblica: “Maradona è morto in una casa senza gabinetto”
Il Pibe de Oro è morto in una casa in cui non c’era nemmeno un gabinetto: “Doveva usare il bagno chimico, come in un camper”. A confermarlo è Maurizio Crosetti, inviato in Argentina dalla Repubblica, che ha raccontato sulle pagine del giornale ciò che ha scoperto.
Neanche il bagno. Non aveva neanche il bagno. Maradona è morto in una casa col bagno chimico. @repubblica
— maurizio crosetti (@m_crosetti) December 1, 2020
Il giornalista ha scritto che il cuore di Maradona pompava ormai soltanto al 38 per cento, in aritmia e in tachicardia. Per le sue condizioni di salute il luogo più adatto al ricovero sarebbe stato in terapia intensiva e non la sua abitazione.
Crosetti ha rivelato che secondo la relazione della psichiatra Agustina Cosachov, “in quella casa nessuno voleva o poteva occuparsi di un uomo distrutto, appena operato al cervello, intossicato dall’alcol e addirittura in crisi d’astinenza di sostanze”.
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