Maradona, la giovane Paula Dapena si era girata di spalle durante il minuto di raccoglimento: sul social insultata e minacciata
La foto di lei a centrocampo di spalle con le gambe incrociate ha fatto il giro del mondo. Mentre il calcio e lo sport in generale ha commemorato in tanti modi Diego Armando Maradona, Paula Dapena, calciatrice spagnola, non l’ha voluto fare, protestando durante il minuto di silenzio della sua squadra.
Ha definito Maradona uno stupratore, una persona indegna di essere ricordata e qualcuno non l’ha presa bene, anzi. La ragazza è stata addirittura minacciata di morte per il suo gesto.
Dagli insulti alle minacce: “Veniamo fino a casa”. La calciatrice ha così denunciato in un’intervista a El Chiringuito. La calciatrice ha protestato anche perché non è stato osservato un minuto di silenzio per le donne vittime di violenza. La giovane ha riconosciuto le capacità sportive di Maradona ma ha detto che per essere un grande calciatore bisogna essere un grande uomo.
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Maradona, la protesta di Paula Dapena: “Stupratore”
✊🏻#PaulaDapena nell’amichevole Viajes Interrias-Deportivo la Coruna ha rifiutato di osservare un minuto di silenzio per #Maradona
🗣@DapenaPau_3 “Non osservo un minuto di silenzio per un aggressore,non puó essere perdonato per le atrocità commesse fuori dal campo”
(@Cristina_H_ ) pic.twitter.com/McKLpoXyKO— L Football Magazine (@LFootball_) November 30, 2020
Paula Dapena aveva sottolineato che Diego Armando Maradona fosse morte nella Giornata contro la violenza sulle donne e che non meritasse di essere ricordato.
Una polemica simile in Italia è stata fatta dalla cantante Laura Pausini, critica verso il mondo dell’informazione in generale che quel giorno aveva dato più spazio alla morte dell’ex campione argentino e non alla morte di due donne uccise nelle ore precedenti dai proprio compagni e mariti, una in Calabria e un’altra in Veneto.
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