Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha commentato l’ipotesi di confermare il coprifuoco dalle 22 anche il giorno di Natale.
Se per la notte di Natale dovesse essere confermato dal governo il coprifuoco a partire dalle 22, allora la tradizionale messa di mezzanotte non potrebbe essere celebrata. Ma a detta di Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, non sarebbe certo un problema.
“Far nascere Gesù Bambino due ore prima non è un’eresia”, avrebbe detto il ministro nel corso dell’ultimo vertice con le Regioni, l’Anci e l’Upi. Boccia avrebbe evidenziato che le eresie sarebbero invece altre, come non accorgersi dei malati, delle persone che soffrono e delle difficoltà che sta vivendo il mondo della sanità.
L’esponente del Pd avrebbe anche ricordato il buon esempio che ha dato il Papa durante lo scorso periodo pasquale, a partire dalla Via Crucis, facendo intendere che anche per la messa natalizia si potrebbe fare un sacrificio.
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Boccia giustifica il coprifuoco: “Il Natale è un atto di fede”
La priorità assoluta del governo è portare l’Italia fuori dalla seconda ondata del virus ed evitare l’arrivo della terza nel 2021. Per questo motivo passerebbe in secondo piano anche un evento tanto tradizionale quanto importante come quello della messa natalizia di mezzanotte. “Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede”, avrebbe sottolineato il ministro Francesco Boccia.
Al vaglio dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte per l’entrata in vigore del nuovo Dpcm, vi è la probabile estensione del coprifuoco dalle 22 per tutto il mese di dicembre, in attesa di capire le restrizioni da attuare anche per la notte di Capodanno. Al momento sarebbe quindi esclusa la deroga per consentire di celebrare la messa del 25 dicembre a mezzanotte.
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