Rita Levi Montalcini, il film di stasera non ripercorre tutta la vita della grande ricercatrice interpretata da Elena Sofia Ricci
Stasera Raiuno propone il film di Alberto Negrin Rita Levi Montalcini, la grande scienziata scomparsa nel 2012 a 103 e vincitrice del Premio Nobel per la Medicina nel 1986. L’interpretazione del personaggio è di Elena Sofia Ricci. Il film arriva nel momento giusto, quando la scienza ricopre un ruolo fondamentale ma allo stesso momento è sotto attacco.
La Ricci a Repubblica ha definito il lavoro che la vede protagonista un abbraccio virtuale non solo a lei che è stata una gigante della medicina ma anche a chi ogni giorno fa ricerca.
Il film non racconta la vita della donna. Ha inizio invece nel 1986 quando ha vinto il prestigioso riconoscimento per scoperto il Nerve Growth Factor, il fattore di accrescimento nervoso, elemento che consente alle fibre nervose di rigenerarsi. Non c’è ancora stata applicazione clinica della sua scoperta e quel punto si trova davanti a un dilemma, grazie a una giovane violinista che rischia di restare cieca.
“Lo sa perché ho rinunciato a fare il medico? Il dolore per la sofferenza dei malati che non potevo guarire mi paralizzava”#RitaLeviMontalcini questa sera #26novembre alle 21.25 in prima visione su #Rai1@ElenaSofiaOf pic.twitter.com/rerpQJn5RM
— Rai1 (@RaiUno) November 26, 2020
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Rita Levi Montalcini, la sua storia
Rita Levi Montalcini nacque a Torino nel 1909 con la sorella gemella Paola. Si laureò in medicina presso l’Istituto di Anatomia Umana dell’Università della città natia studiando in particolare il sistema nervoso.
Con l’entrata in vigore delle leggi razziali del 1938 in quanto ebrea fu perseguitata e fu costretta ad abbandonare i suoi studi universitari per proseguirli prima in Belgio e poi di nuovo a Torino in un piccolo laboratorio.
Nel dopoguerra si trasferì prima negli Stati Uniti, nel Missouri, poi in Brasile. Nel paese sudamericano che ci fu la svolta che le consentirono poi di vincere il Nobel. Nel 1969 si trasferì definitivamente in Italia, assumendo la direzione dell’Istituto di Biologia Cellulare del CNR a Roma. Nel 2001 fu nominata dal Presidente delle Repubblica Carlo Azeglio Ciampi senatrice a vita.
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