La voce gira da tempo, non è, ovviamente, ufficiale ma è sempre più solida e consistente: Beppe Grillo lascia la politica e torna al suo vecchio amore, lo spettacolo, lo aspetta un programma Sky previsto per l’inverno 2021-2022. Vediamo i dettagli.
La notizia la riporta, con dovizia di particolari, l’edizione oggi in edicola del quotidiano “Il Messaggero” e viene confermata alla redazione di Cronaka12 da fonti dirette e autorevoli interne al Movimento 5 Stelle. Il fondatore, l’Elevato non ne può più, ha deciso di gettare la spugna e chiudere i rapporti con la propria creatura politica.
I motivi sono sostanzialmente due. Il primo, privato “ho bisogno di soldi e devo lavorare”, ha detto di recente tra il serio e il faceto Beppe Grillo a chi ha avuto la possibilità di avvicinarlo. Di non secondaria importanza, in tal senso, la brutta vicenda che coinvolge il figlio di Grillo, Ciro, rinviato a giudizio dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania con l’accuso di stupro. Stupro che peraltro si sarebbe consumato nella villa in Sardegna del comico genovese.
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Il secondo motivo è di contro tutto pubblico e si intreccia con la irreversibile crisi del Movimento 5 Stelle passato, in meno di tre anni, dal 32,68% e quasi 11.000.000 di elettori agli ultimi sondaggi che lo danno a stento al 15%. Un patrimonio di idee, di progetti e di passione sacrificato sull’altare di scelte politiche quanto meno contraddittorie.
Beppe Grillo lo sa bene e non fatica a nasconderlo. Della leadership attuale del Movimento conserva rapporti, freddi in realtà, con Luigi Di Maio mentre sono inesistenti con Davide Casaleggio il figlio di Gianroberto il vero ideatore di un progetto su cui Grillo ha soprattutto messo faccia e tempo. L’unica “creatura” che Grillo riconosce davvero come sua è il Premier Giuseppe Conte: “Non rompete le scatole a ‘Giuseppi'” ripete spesso, “fa quel che può e nessun altro al suo posto avrebbe fatto meglio”. Ma è chiaro e palese che il premier, più avanti, giocherà una sua, legittima, partita politica dando vita ad una lista elettorale. Da tutto questo Grillo vuole starne fuori, al massimo benedirà l’operazione.
Il tema a questo punto diventa il che fare e soprattutto il come fare. Chiare in tal senso le frasi del manager di Grillo, Aldo Marangoni all’AdnKronos: “Un ritorno in tv non lo smentisco”. Aggiungendo quasi consapevole di averla detta grossa: “Ma è prematuro parlarne”. Di certo Beppe Grillo è al lavoro, cosi come è certo che ci siano stati contatti serrati con Sky, l’unica tv che potrebbe accoglierlo sia in termini di costi che in termini di polemiche politiche da evitare. Inimmaginabile Grillo a Mediaset, così come sarebbe impensabile un ritorno in RAI.
Da capire solo se Beppe Grillo tornerà con uno show prodotto esclusivamente per la Pay tv o se, come probabile, con un nuovo spettacolo teatrale da portare in giro per il Paese, ovviamente a emergenza sanitaria terminata, da trasmettere, anche, in diretta televisiva. Se ne parla in ogni caso per l’inverno 2021-2022, in contemporanea con l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Una data non casuale.
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