Una secchiata di acqua gelata, anzi ghiacciata, arriva sul viso dei più ottimisti rispetto all’efficacia del vaccino contro il coronavirus Covid-19 di Pfizer e Astrazeneca, la secchiata la lancia la figura che non ti aspetti, il Professor Andrea Crisanti il noto, suo malgrado, direttore del Dipartimento di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova. Vediamo perché.
“Se dovesse arrivare a gennaio io il vaccino non lo farei” letto, sottoscritto e approvato dall’accademico e divulgatore scientifico italiano in un’intervista rilasciata a Focus Live, il festival della divulgazione scientifica della rivista “Focus”, al Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Non è la frase di un negazionista o, peggio ancora, di un NO-Vax, non è la discettazione di un virologo da tastiera, anche se Crisanti virologo non è, ma di uno dei maggiori e più ascoltati esperti della materia che in questo 2020 ha sconvolto le nostre vite. Ma il Professor Andrea Crisanti non è impazzito di colpo e argomenta nel dettaglio le sue affermazioni.
Crisanti definisce i test della Pfizer e di Astrazeneca “una scorciatoia” e lo dice proprio un esperto che aveva previsto l’arrivo del vaccino addirittura con un mese di anticipo rispetto a quanto rivelato del premier Conte. “Normalmente – sottolinea Crisanti – ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino”. E afferma senza mezzi termini “senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino”. Una botta netta e secca alla dosi in arrivo subito dopo l’Epifania. “Vorrei essere sicuro che questo vaccino” timbra con chiarezza.
Tradotto in parole povere significa che, secondo Crisanti, le aziende farmaceutiche che stanno immettendo sul mercato le prime cure sul coronavirus potrebbero non aver opportunamente testato il prodotto. Crisanti, inoltre, teme che i test fatti da Pfizer e Astrazeneca non soddisfino tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. “Ne ho diritto come cittadino – chiosa Crisanti – e non sono disposto ad accettare scorciatoie”.
Crisanti però ci tiene a non passare per No-Vax. “Sono favorevolissimo ai vaccini – continua nell’intervista a Focus Live – ma questi di Pfizer e Moderna hanno saltato la normale sequenza di lavorazione”. E spiega che: “Facendo Fase 1, Fase 2 e Fase 3 in parallelo si porta dietro tutti i problemi delle varie fasi senza risolverli a pieno”
L’intervista non mancherà di avere un grosso risalto, soprattutto sul versante politico. L’Italia, infatti, ha prenotato 40 milioni di dosi di vaccino dalla Pfizer e 70 milioni di dosi di vaccino da Astrazeneca. Sull’efficacia del prodotto Giuseppe Conte e Roberto Speranza hanno fatto davvero all-in. A questo punto non resta che aspettare subito dopo le Feste quando le prime dosi saranno somministrate.
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