Non c’è pace per la Regione Calabria, non c’è pace per la Sanità della Regione Calabria, il nuovo colpo alla residua credibilità di un sistema già ridotto ai minimi termini arriva dall‘arresto, avvenuto alla prime ore di oggi, 19 novembre, del presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini. Vediamo i dettagli
Partiamo dalla cronaca. All’alba di oggi i Carabinieri della compagnia di Catanzaro su ordine della locale Procura antimafia guidata da Nicola Gratteri hanno posto in stato di arresto diciannove persone tra cui, appunto, il noto esponente politico di Forza Italia. Tallini è agli arresti domiciliari.
Gravi, gravissime le accuse. Domenico Tallini sarebbe in stretti e costanti rapporti con la cosca di ‘ndrangheta dei Grande Aracri. Un sodalizio criminale attivo soprattutto nel business legato alle farmacie, alle parafarmacie e alla sanità in generale. Tallini secondo le accuse mosse dalla Procura avrebbe favorito l’avvio di una società attraverso la quale la venivano distribuiti prodotti farmaceutici, cosmetici e omeopatici ad una fitta rete di punti vendita. Ventitre in totale di cui venti in Calabria, due in Puglia ed uno in Emilia Romagna.
Le accuse mosse ai diciannove arrestati e, a Tallini in particolare, riguardano l’associazione di tipo mafioso, il concorso esterno nello stesso reato, scambio di favori elettorale di stampo politico-mafioso, utilizzo di denaro riciclato, utilizzo di beni di provenienza illecita, ricettazione, violenza, minaccia a pubblico ufficiale e utilizzo di armi non registrate.
Domenico Tallini, nato a Catanzaro nel 1952, ha una lunga carriera politica alle spalle. Eletto consigliere comunale della sua città nel 1981 nelle fila del Movimento Sociale Italiano, l’antenato di Fratelli d’Italia ha ricoperto incarichi di vario tipo nelle amministrazioni locali. Assessore allo Sport e agli Affari generali del Comune di Catanzaro. Assessore Provinciale alla Pubblica istruzione e Programmazione territoriale. Da quattro legislature è consigliere regionale della Calabria. Dal 2005 al 2010 nelle file del centrosinistra successivamente con il centrodestra. Dal 2010 al 2014 è stato anche Assessore al Personale dell’Ente. Alla Regione Calabria è stato eletto in sequenza per l’UDEUR, il PDL e, l’ultima volta, nel gennaio del 2020, con Forza Italia raccogliendo 8.009 nel Collegio di Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia.
I rapporti con la cosca Grande Aracri risalgono al 2014 quando al fine di raccogliere fondi per la propria campagna elettorale ha stretto un patto scellerato attraverso il quale favoriva gli affari nella sanità degli ‘ndraghetisti in cambio di voti e soldi. Nella sua “navicella” presente sul sito del Consiglio regionale della Calabria si legge che è “appassionato di calcio, ama giocare a biliardo”. Da oggi, ristretto ai domiciliari in attesa di giudizio, non potrà fare altro che dedicarsi a queste passioni.
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