Mario Biondo fu ritrovato morto impiccato a Madrid nel 2013. La polizia iberica archiviò il caso come suicidio ma la verità potrebbe essere diversa.
Dopo un’indagine frettolosa la polizia iberica archiviò il caso della morte di Mario Biondo come suicidio per impiccagione. Il ragazzo, un cameraman palermitano classe 1982, fu ritrovato impiccato il 30 maggio 2013 nella sua casa di Madrid, ma sembra che la verità dei fatti non sia mai emersa del tutto.
Dopo sette anni la famiglia del giovane continua a chiedere chiarezza in Italia. E l’inchiesta sulla morte del giovane cameraman continuerà ad andare avanti: le indagini proseguiranno infatti per altri sei mesi, come stabilito dal gip Roberto Riggio che ha accolto l’istanza della famiglia Biondo contro la richiesta di archiviazione del caso nel procedimento penale in Corte d’Appello.
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Mario Biondo: l’inchiesta delle Iene
Le Iene hanno provato per anni a far luce sulla vicenda ricostruendo tutte le contraddizioni del caso, che sembrerebbe trattarsi di omicidio, e non di suicidio come stabilito dalle indagini in Spagna. A occuparsi della morte di Mario Biondo è l’inviato del programma Cristiano Pasca.
Dai sette servizi delle Iene e dallo speciale “Mario Biondo – Un suicidio inspiegabile”, sono emersi tutti i dubbi e le discordanze che farebbero propendere per la tesi dell’omicidio. Dalla posizione del cadavere con i segni sul corpo alla ferita dietro la nuca, dalla libreria completamente in ordine ai misteri contenuti nel computer del ragazzo, fino alle dichiarazioni incongruenti di alcune persone interrogate, tra cui la moglie e una cameriera.
Secondo il gip Roberto Riggio tutti questi elementi non consentirebbero di giungere allo stesso esito al quale sono pervenuti sia l’autorità giudiziaria spagnola che l’ufficio del pubblico ministero, ossia che Mario Biondo si sia suicidato. Con la proroga di sei mesi delle indagini sarà possibile approfondire e cercare una spiegazione a tutte le contraddizioni.
Sarà fondamentale chiarire in particolare la posizione della vedova Raquel Sanchez Silva, portatrice secondo il giudice di evidenti e oggettive falsità, in ordine a manomissioni e cancellazioni di file dal pc del giovane cameraman, come anche alla modifica di password e all’installazione di un sistema di controllo da remoto. Da chiarire anche la mappatura delle utenze telefoniche per ricostruire gli spostamenti di Mario Biondo, di sua moglie e di altre persone nelle ore attorno al “suicidio”.
Il ragazzo aveva conosciuto Raquel Sanchez Silva, showgirl spagnola, durante la versione iberica de “L’Isola dei Famosi” del 2011, quando lui lavorava come cameraman e la donna era inviata del reality. Tra i due fu amore a prima vista e si sposarono un anno dopo a Taormina.
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