Stallo alla messicana per l’esito delle elezioni USA dello scorso 3 novembre, il dato ufficioso rimane invariato, Biden 290 grandi elettori, Trump 232, mentre il dato ufficiale non riesce proprio a vedere la luce, il nuovo capitolo della saga lo ha “scritto” oggi, 19 novembre, il presidente uscente il quale ha denunciato in un tweet, ormai come di consueto “segnalato” come falso dal popolare social network, gravissimi brogli nello Stato della Pennsylvania. Vediamo il dettaglio
“Le prove della frode elettorale continuano a crescere” scrive Donald Trump portando all’attenzione dell’opinione pubblica il fatto che, secondo quanto raccolto dal suo staff di avvocati, nel solo registro elettorale della Pennsylvania compaiono “20 mila morti”. E altre migliaia di persone passate a miglior vita, continua Trump, “sono presenti nelle liste di tutti gli Stati Uniti”. “C’è stato un numero artificiale di voti a favore di Joe Biden”, ha concluso il tweet “The Donald”.
Ricordiamo che nello Stato della East Coast il presidente eletto, ma non ancora nominato, il Democratico Joe Biden ha raccolto 3.454.696, pari al 50% dei voti mentre Trump si è “fermato” a 3.372.343 che corrispondono al 48,8%. La differenza in termini di voti assoluti non è banale ma, la denuncia di Trump, getta un’ombra anche su questo Stato. Ricordiamo che lo Stato di Philadelphia e Pittsburgh elegge 16 dei 290 grandi elettori necessari a Joe Biden per arrivare alla Casa Bianca.
A rinforzare le accuse di Donald Trump è intervenuto nella sera italiana di oggi, 19 novembre, il capo dello Staff Legale del tycoon, l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani. L’attuale consigliere per la sicurezza informatica della Casa Bianca ha sottolineato come “gli scrutatori repubblicani sono stati tenuti lontani quando venivano contati i voti postali”. Una metodologia che, secondo Giuliani, evidenzia la volontà di procedere con brogli elettorali e frodi. In Pennsylvania il vantaggio di Biden corrisponde al numero delle schede contestate. “Per non tacere dei 20.000 morti registrati come vivi” attacca Giuliani. Durissima e diretta l’accusa di brogli a Joe Biden. “Dice che ha una grande squadra antifrode? – sostiene Giuliani – beh non è vero. Ha commesso gravi errori”.
La partita, come detto anche nei giorni scorsi, rimane aperta nonostante la comunicazione prevalente e il lavoro di Biden sulla costruzione dello Staff e del prossimo Governo degli USA. Ad oggi oltre alla Pennsylvania sono in contestazione Georgia, Arizona e Neveda. Sul Michigan i rappresentanti del GOP hanno fatto marcia indietro e hanno ritirato la denuncia. I quattro stati su cui si sta combattendo la battaglia legale eleggono ben 49 dei 290 grandi elettori di Biden. Trump punta ad invalidarne o quanto meno a non assegnarne la metà. Se cosi fosse la nomina dell’ex vice di Obama sarebbe seriamente a rischio. La palla passerebbe ai Rappresentanti della Camera e in quel contesto Trump ha la maggioranza.
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