Rosaria Lopez fu uccisa e Donatella Colasanti si salvò fingendosi morta. I parenti delle vittime del massacro del Circeo chiedono giustizia alla Corte Europea.
Quarantacinque anni dopo, il massacro del Circeo viene ancora ricordato come uno dei casi più atroci nella storia della cronaca nera italiana. La notte tra il 29 e il 30 settembre 1975 due giovani amiche, Rosaria Lopez di 19 anni e Donatella Colasanti di 17 anni, furono sequestrate e torturate dai loro coetanei Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira. Le vittime furono attirate con l’inganno nella villa di proprietà della famiglia Ghira a San Felice Circeo.
Dopo ore di crudeli torture e violenze, Rosaria fu uccisa mentre Donatella riuscì a sopravvivere fingendosi morta. Le due ragazze furono avvolte in sacchi di plastica e caricate nel bagagliaio dell’auto di Guido. I tre mostri tornarono a Roma con la macchina e dopo averla parcheggiata si allontanarono. Donatella Colasanti, accortasi della loro assenza, riuscì a richiamare l’attenzione di un vigile notturno, che allertò immediatamente i Carabinieri.
Mentre Gianni Guido e Angelo Izzo furono trovati e arrestati, Andrea Ghira riuscì a fuggire e non fu mai catturato. Nel 1976 gli imputati furono condannati all’ergastolo per omicidio pluriaggravato. Guido e Izzo tentarono di evadere dal carcere di Latina, dove erano rinchiusi, ma non ci riuscirono.
Al processo d’appello del 1980 Guido ottenne la riduzione della pena a 30 anni di reclusione e fu trasferito a San Gramignano, dove circa un anno dopo riuscì a fuggire. Nel 1983 venne ritrovato a Buenos Aires, ma nel 1985 riuscì a evadere nuovamente. Fu poi ritrovato nel 1994 a Panama e ritrasferito in Italia.
Nel 1994 anche Angelo Izzo riuscì a evadere dal carcere dove era rinchiuso ma fu arrestato nuovamente poco dopo. Nel 2004 gli fu dato il permesso di uscita giornaliera per lavorare in una comunità, ma l’anno successivo finì ancora dietro le sbarre per il brutale assassinio di una donna e sua figlia in una villetta vicino a Campobasso. Nel 2007 fu condannato all’ergastolo.
Donatella Colasanti morì a 47 anni per un tumore. Continuò ad avvertire della pericolosità di Angelo Izzo anche dopo che gli fu concessa la semilibertà e i fatti le diedero ragione.
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Il fratello di Donatella Colasanti e la sorella di Rosaria Lopez si appellano alla Corte Europea per i diritti dell’uomo. Le famiglie delle vittime vogliono chiedere giustizia e accusano l’Italia di non aver fatto tutto il possibile per rintracciare Andrea Ghira, tra i responsabili del massacro, e per non essere riuscita a punirlo con il carcere.
I dettagli della vicenda saranno trattati questa sera, mercoledì 18 novembre, a “Chi l’ha visto”, in onda su Rai Tre alle 21.20.
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