La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha pensato a una precisa programmazione per garantire a studenti e personale un rientro graduale a scuola.
Intervenuta a Cartabianca su Rai Tre, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha fatto il punto della situazione che sta attraversando il mondo della scuola, e ha spiegato ciò che è necessario fare per consentire agli studenti italiani di tornare sui banchi.
La ministra ha sottolineato che il ritorno alle attività scolastiche in presenza deve essere graduale e che è fondamentale avere a disposizione i test rapidi: “Devono essere fatti perché tranquillizzano famiglie, studenti e anche il nostro personale scolastico. Li chiediamo da tempo”. Lucia Azzolina ha spiegato a Bianca Berlinguer che il commissario Arcuri ne ha comprati in gran quantità e che per farli anche a scuola occorrerà organizzarsi bene.
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Scuola, Azzolina: “Necessario un piano trasporti”
Il grande punto debole dell’avvio del nuovo anno scolastico in presenza è stato il settore dei trasporti: se all’interno delle classi è stato possibile garantire un’adeguata distanza di sicurezza, come imposto dalla misure per il contenimento dei contagi, all’interno dei mezzi pubblici si è rivelato molto più complicato.
“Per quanto riguarda i trasporti – ha precisato la ministra dell’Istruzione – c’è la disponibilità a scaglionare ulteriormente gli ingressi. Abbiamo già chiesto un programma per il territorio per far tornare a scuola gli studenti delle scuole superiori”. Azzolina ha aggiunto che serve massima collaborazione a tutti i livelli delle istituzioni: governo, enti locali, sindaci e Presidenti regionali.
L’importanza della scuola
Nel corso dell’intervista a Cartabianca Lucia Azzolina ha spiegato che secondo le autorità scientifiche la riapertura delle scuole a settembre non è stata un problema nella diffusione dei contagi, come invece si poteva pensare. Per questo la ministra ha rimarcato l’importanza di tornare alle attività in presenza: “Non mandare i nostri ragazzi a scuola significa rischiare dispersione scolastica e sindrome della capanna. E’ un vetusto errore italico credere che l’istruzione non faccia Pil”.
“Dobbiamo agire con molta prudenza – ha sottolineato Azzolina – ma la scuola al suo interno è ben organizzata, ha regole ferree e i nostri ragazzi finora sono stati molto responsabili”.
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