Bertolaso candidato sindaco di Roma del centrodestra
Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno deciso, sarà l’ex capo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Guido Bertolaso, il candidato sindaco del centrodestra a Roma. Accolta la proposta messa sul tavolo della trattativa da Silvio Berlusconi e Antonio Tajani. Vediamo i dettagli.
Corsa a tre per il Campidoglio
Prende forma, praticamente in via definitiva, la sfida a tre che a giugno 2021 deciderà quella che universalmente viene definita la “quinta carica” dello Stato Italiano, il sindaco di Roma. In campo il sindaco uscente del Movimento 5 Stelle, Virginia Raggi, il “papa straniero” del Partito Democratico Carlo Calenda e, appunto, Guido Bertolaso per il centrodestra.
Bertolaso supera Di Amato
Il via libera ufficiale arriverà nei prossimi giorni ma la decisione è presa. Bertolaso supera sul fino di lana Fabrizio Di Amato presidente del gruppo industriale Maire Tecnimont, società che agisce nel settore dell’impiantistica e dell’ingegneria nel settore oli e gas. Era lui l’uomo su cui puntava Matteo Salvini che però su Roma, per storia e insediamento sociale, deve comunque cedere il passo a Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ed era proprio da parte del partito della Meloni la resistenza maggiore. Per quattro validi motivi.
La decisione: Bertolaso candidato sindaco di Roma per il centrodestra
Il primo, Roma è la roccaforte elettorale dei Fratelli d’Italia. Il secondo, per la destra Roma ha un immenso valore simbolico. Il terzo, il lato di destra della coalizione ha nel vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli un nome forte e solido da proporre. Il quarto, quello apparentemente più difficile da superare, uno screzio sanguinoso occorso tra Meloni e Bertolaso durante la campagna elettorale per il Campidoglio del 2016. Al tempo le divisioni del centrodestra costrinsero Bertolaso al passo indietro e al tempo stesso piombarono le ambizioni della Meloni che non arrivò nemmeno al ballottaggio.
Le strategie di Salvini, Meloni e Berlusconi
Oggi la situazione è diversa. A Roma, dopo sette anni di “purgatorio” all’opposizione, il centrodestra può vincere davvero. Tutti i leader della coalizione pertanto hanno optato per un passo indietro al fine di centrare il bersaglio grosso. Detto del passo indietro di Salvini e Meloni va registrato che lo stesso Berlusconi, sempre più vicino al sostegno al governo Conte, mette in campo Bertolaso in luogo di Tajani il suo candidato preferito.
Bertolaso, un “romano de Roma” candidato sindaco del centrodestra
Ben felice di scendere in campo è, ovviamente, l’ex capo della Protezione Civile. Guido Bertolaso è “romano de Roma” essendo nato nella Capitale nel 1950. Nella Città Eterna ha sempre vissuto, studiato, è laureato in Medicina all’Università La Sapienza e dove sono nate le due figlie avute dal matrimonio con Gloria Piermarini. Ma Bertolaso ha soprattutto alle spalle una lunga carriera di uomo di Stato e di amministrazione, un vero e proprio civil servant.
La carriera di Guido Bertolaso
Tra i suoi incarichi di maggior prestigio ricordiamo quello di Capo della Protezione Civile dal 1996 al 1997, indicato da Romano Prodi. E’ stato poi Capo del Dipartimento degli Affari Sociali, vice direttore esecutivo dell’UNICEF e vice commissario vicario per il Grande Giubileo del 2000. Di nuovo capo della Protezione Civile dal 2001 al 2010. Incarico che lascia perché coinvolto nelle inchieste sulla gestione del terremoto de L’Aquila, inchieste dalle quali sarà totalmente assolto per “non aver commesso il fatto”.
Il lavoro sull’emergenza coronavirus
Bertolaso, dopo essere stato commissario per l’emergenza Sars è stato operativo nella primavera del 2020 come consulente della Regione Lombardia per l’emergenza coronavirus. Suo il progetto dell’Ospedale specialistico alla Fiera di Milano, progetto che sta “salvando” la città meneghine in questa seconda ondata della pandemia. Attualmente è consulente, a titolo gratuito, della Regione Umbria per la gestione degli interventi emergenziali nel territorio guidato da Donatella Tesei. Probabilmente l’ultimo incarico prima di gettarsi nella campagna elettorale per la corsa al Campidoglio. Il dado è tratto.
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