Tra gli ospiti della puntata odierna di Domenica In, c’è Tiziano Ferro, appena uscito con un album di cover: “Coronavirus, nessun diritto a lamentarmi”.
Torna con un nuovo album subito dopo il lockdown, si racconta in un’intervista a ‘Domenica In’ oggi su Raiuno e fa anche progetti per il futuro: il suo album “Accetto Miracoli: l’esperienza degli altri” è un disco di cover, le canzoni della vita, potremmo definirle parafrasando anche quello che lui ha detto del disco. Stiamo parlando di Tiziano Ferro, che ha deciso di non fermarsi nei periodi più bui della prima ondata di marzo e aprile. Intanto, anche Amazon Prime gli rende omaggio con il documentario in esclusiva che si chiama semplicemente Ferro.
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L’album di Tiziano Ferro: il cantante racconta il suo particolare lockdown da Coronavirus
Il cantante di Latina ha scelto di fare durante il lockdown quello che gli riesce meglio, ovvero cantare e stavolta lo ha fatto scegliendo i brani della sua vita, ma soprattutto scegliendo di non stare troppo a guardare. “È la mia piccola perla nata durante il lockdown, dal periodo di indigenza, fatica e delirio che stava invadendo il mondo”, ha spiegato Tiziano Ferro presentando il disco e come è nata l’idea di un album di cover. Il cantante evidenzia: “Ho pensato di non avere il diritto di lamentarmi, considerando le tante persone che stavano soffrendo, ma so che la mia creatività e il mio concetto di arte sono sempre l’antidoto migliore per farmi reagire”.
Dunque, quasi una scelta giocosa, fatta con la sola intenzione di ripartire, la sua: “Ho preso il file delle ‘canzoni della mia vita’ e sono entrato in studio per puro divertimento. Mi sono trovato un pugno di canzoni in mano e solo allora abbiamo pensato di farne un album. Non c’è una linea logica nella scaletta delle 13 cover se non per il fatto che nella loro essenza e con la loro potenza sono brani che ho sempre amato”. Inutile dire che il disco è già un successo in vetta alle classifiche: ha scalzato l’album che sancisce il ritorno di Gemitaiz, ma anche la compilation per i settant’anni di Renato Zero. Perché come cantava lui stesso qualche anno fa, occorre ricordare al mondo “chi eravamo e che potremmo ritornare”.