Coronavirus, il tampone arriva nelle farmacie
Il tampone antigenico contro il coronavirus Covid-19, il cosiddetto tampone “fai da te”, sarà in distribuzione, da lunedì 16 novembre, in tutte le farmacie della Regione Veneto, se l’esperimento dovesse, come si spera, andare per il meglio la distribuzione sarà poi diffusa su tutto il territorio nazionale.
L’anticipazione di Luca Zaia
Lo rivela l’edizione oggi in edicola de “Il Corriere della Sera” nella quale viene riportato, con dovizia di particolari, il progetto del Presidente del Veneto Luca Zaia. “Da lunedì sperimenteremo cinquemila test fai da te”, annuncia il governatore veneto della Lega che definisce l’operazione una “rivoluzione copernicana”. Se il meccanismo dovesse funzionare per il meglio, infatti, uno dei nodi centrali della gestione della pandemia, il testing e i relativi costi, potrebbe essere smarcato con evidenti vantaggi economici per tutto il sistema.
Simile a un test di gravidanza
I test in distribuzione nelle farmacie del Veneto saranno monouso, ovviamente, e saranno distribuiti sotto forma di kit. Una confezione simile al test di gravidanza. Solo che a differenza del test per capire se si è in dolce in attesa quello per capire se si è positivi, in quell’esatto momento, al coronavirus Covid-19 avrà bisogno di un reagente e di un app.
Tampone rapido nelle farmacie: come funziona
Il tampone, spiega al Corriere della Sera il direttore dell’unità di Microbiologia e Virologia di Treviso, il dottor Roberto Regoli: “è un tampone delle fosse nasali” e funziona cosi. Dopo aver aperto la confezione sigillata viene inserito nel naso al fine di prelevare la mucosa e viene poi immerso nel contenitore del reagente. Una volta apparso l’esito del tampone, una segno grafico rivela se si è positivi o meno, il dato va inserito nell’applicazione Zero Covid Veneto. In questo modo il dato dell’esito del tampone sarà immediatamente disponibile anche al Servizio Sanitario per le azioni necessarie.
La diffusione su scala nazionale
Sempre il dottor Regoli informa che “ogni test sarà validato anche da un tampone molecolare”. Per fare questo è stato previsto un ampio coinvolgimento dei laboratori di microbiologia diffusi sul territorio. L’obiettivo è fornire all’Istituto Superiore di Sanità un percorso completo da validare e diffondere in tutta Italia.
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