Secondo un’analisi condotta dal Censis, sarebbero 460mila le piccole e medie imprese che potrebbero chiudere i battenti nel 2021. A rischio anche un milione di posti di lavoro.
Le conseguenze della pandemia Covid-19 sull’economia italiana si preannunciano disastrose. Se già lo si sospettava, a confermarlo oggi è il Barometro Censis-Commercialisti: nel 2021 460mila tra piccole e medie imprese rischiano di chiudere i battenti. Il numero delle persone che potrebbero perdere il lavoro è drammatico e si aggira intorno al milione.
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Imprese a rischio: misure di sostegno insufficienti
Risultati scoraggianti quelli derivanti dall’analisi condotta dal Censis e dal Consiglio nazionale dei commercialisti sull’andamento dell’economia italiana: il prossimo anno potrebbero chiudere nel nostro Paese ben 460mila tra piccole e medie imprese, ovvero quelle con un numero di dipendenti che si aggira intorno alle 10 unità e che hanno un fatturato al di sotto dei 500mila euro.
Secondo il Bilancio del Censis, la perdita totale del fatturato sarebbe di 80 miliardi e un milione di persone perderebbe il proprio posto di lavoro. Numeri drammatici dovuti alle misure di restrizione imposte da Nord a Sud che, tuttavia, secondo i commercialisti si potrebbero evitare con due soluzioni: innanzitutto snellendo la burocrazia italiana in modo tale da permettere alle aziende di rialzarsi, in secondo luogo bisognerebbe “attribuire funzioni sussidiarie” per sgravare la Pubblica Amministrazione.
Secondo i commercialisti, inoltre, la maggior parte delle misure economiche messe in campo dal Governo sinora sono decisamente insufficienti per evitare questo collasso. Servirebbe una svolta chiara e decisiva, con liquidità più consistente da erogare in maniera più rapida.
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