Stronger – Io sono più forte, storia vera: chi è Jeff Bauman

Il film Stronger – Io sono più forte è basato su storia vera: chi è Jeff Bauman e cosa avvenne a Boston il 15 aprile 2013.

(Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Si chiama Jeff Bauman ed è l’autore del libro autobiografico da cui è tratto il film Stronger – Io sono più forte, che stasera andrà in onda su Raitre in prima serata. Nel cast della pellicola, nel ruolo del protagonista, c’è Jake Gyllenhaal, noto per essere stato candidato all’Oscar come come “Miglior attore non protagonista” per I segreti di Brokeback Mountain. Al suo fianco, tra gli altri, anche l’attrice canadese Tatiana Maslany. La pellicola è stata presentata al Toronto International Film Festival mentre in Italia è stata presentata alla 12ª edizione del Festa del Cinema di Roma.

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La storia di Jeff Bauman, vittima della maratona di Boston

Nel film viene ricostruita la vera storia di Jeff Bauman, classe 1986: il giovane ha perso entrambe le gambe durante l’attacco del 15 aprile 2013, alla maratona di Boston, ed è stato oggetto di una famosa fotografia scattata all’indomani del bombardamento. Quello scatto ha fatto il giro del mondo e in molti ricorderanno sicuramente quell’evento tragico che cambiò per sempre la vita di questo giovane. Dopo il dramma, Jeff Bauman ha sposato la sua fidanzata Erin Hurley nel novembre 2014. La loro figlia, Nora Gail Bauman, è nata il 13 luglio 2014. A giugno 2014, è anche tornato al suo lavoro nel settore della ristorazione.

Quel giorno di aprile del 2013, stava aspettando al traguardo della maratona di Boston 2013, tifando per la fidanzata e i suoi due coinquilini, che stavano partecipando alla maratona. La giovane era vicinissima al traguardo quando sono esplose le bombe. Carlos Arredondo, che distribuiva le bandiere americane ai corridori, si è affrettato a scavalcare una recinzione per raggiungere il luogo dell’esplosione: è stato lui a spegnere le fiamme dalla camicia di Jeff Bauman e stargli vicino mentre aspettavano i soccorsi. Charles Krupa dell’Associated Press ha immortalato quel momento. Al giovane vennero amputate entrambe le gambe fino alle ginocchia: nel settembre 2013, ha annunciato che avrebbe pubblicato un libro di memorie sulle sue esperienze alla maratona e sulla sua vita. Il libro scritto insieme a Bret Witter è uscito ad aprile 2014, un anno dopo quei tragici fatti.

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