Accadde oggi: il 9 novembre 1989 la caduta del Muro di Berlino sancisce la nascita di una nuova Germania, mettendo fine ai regimi comunisti in Europa.
Ci sono date che restano impresse, momenti che definiscono un prima e un dopo. Esattamente 31 anni fa, il 9 novembre 1989, crollava il Muro di Berlino tagliando definitivamente il comunismo dall’Europa e dando il via all’unificazione della Germania.
Il Muro fu eretto nel 1961 dalla Germania Est con l’obiettivo di interrompere la libera circolazione e di chiudere il passaggio agli abitanti della Germania Ovest. Con oltre 100 km di estensione, la barriera divise la città di Berlino in due zone di influenza, divenendo il simbolo della Guerra Fredda. Inizialmente costruita con pali e filo spinato, fu rafforzata con prefabbricati di cemento armato alti tre metri.
Per evitare che nessuno scavalcasse il Muro furono posizionati dei checkpoint di controllo e negli anni molte persone furono uccise nel tentativo di passare da una parte all’altra della città. Per quasi trent’anni numerose famiglie restarono divise senza potersi riabbracciare.
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Non tutti sanno che il 9 novembre 1989 il Muro fu distrutto in seguito all’errore di un funzionario della Germania Est durante una conferenza stampa. Da settimane erano in corso nella zona orientale del Paese proteste contro il regime comunista, ritenuto colpevole della crisi economica. Il governo, per placare le manifestazioni e mantenere in vita il comunismo, pensò di concedere qualche libertà.
Fu quindi organizzata una conferenza stampa per elencare alcune aperture verso la Germania Ovest. Il funzionario comunista, per via di un contrattempo, non fece in tempo a leggere nel dettaglio i documenti redatti e si presentò ai giornalisti con una conoscenza superficiale delle nuove riforme. Ad un certo punto, pressato dalle domande, si lasciò scappare un’informazione inesatta, secondo la quale veniva data libertà immediata ai cittadini della Germania Est di attraversare la frontiera.
In realtà il libero passaggio sarebbe dovuto essere consentito esclusivamente a chi avesse ottenuto un permesso burocratico di transito (non semplice da ottenere). L’imprecisione generò in poco tempo un’ondata di tedeschi verso i checkpoint del Muro di Berlino. Decine di migliaia di cittadini iniziarono così ad aprire dei varchi nella cinta muraria, facendola crollare nella notte. La marea di gente non consentì al governo comunista di ripristinare l’ordine e in pochi giorni milioni di tedeschi superarono il confine.
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La caduta del Muro rappresentò la vittoria del liberismo sul comunismo. Molti frammenti della barriera di cemento armato furono prelevati dalla popolazione in festa come ricordo di quegli anni difficili. La Germania poteva finalmente mettere le basi per il processo di riunificazione.
Oggi rimane molto poco della cinta muraria: soltanto tre tratti sono rimasti in piedi, oltre a qualche posto di blocco e torre di guardia. A Bernauer Straße, un punto dell’ormai ex Muro di Berlino, è stato istituito un Memoriale e Centro di documentazione.
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