Studioso di fama internazionale di Dante, Boccaccio e Petrarca, il professor Santagata si è spento questa mattina dopo una lunga malattia. A peggiorare le sue condizioni il Covid-19.
Marco Santagata, scrittore e critico letterario, è morto all’età di 73 anni nella mattinata di oggi, 9 novembre, all’ospedale di Pisa, dove era ricoverato da giorni in coma irreversibile. Per anni ha combattuto contro una lunga malattia ma le sue condizioni sarebbero peggiorate dopo aver contratto il Covid-19.
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Covid: addio all’italianista Marco Santagata
Lutto nel mondo della cultura italiana: questa mattina è morto Marco Santagata, critico letterario, scrittore, docente accademico nonché uno dei pochi esperti al mondo di Dante, Boccaccio e Petrarca. Aveva 73 anni e da anni combatteva un tumore. Da giorni era ricoverato presso l’ospedale di Pisa in coma irreversibile: le sue condizioni sono peggiorate nella serata di sabato a causa del virus.
“Con Marco ci lascia un grande intellettuale e un amico generoso e di lui oltre al grande sapere, ci mancheranno l’infinita curiosità, il desiderio di conoscere e la sottile ironia. E’ stato uno dei grandi maestri del nostro ateneo e il vuoto che lascia difficilmente sarà incolmabile. Anche per questo, in segno di riconoscimento, avevo pensato a lui come professore emerito. Adesso è il tempo del cordoglio e l’Università di Pisa si stringe attorno alla sua famiglia in quest’ora così difficile” ha detto il Rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella.
Una vita dedicata alle “Tre Corone”
Marco Santagata era nato a Zocca, in provincia di Modena, nel 1947. Figlio del capogruppo DC nel consiglio comunale di Modena, fratello del deputato dell’Ulivo, Giulio, Santagata si laureò alla Normale di Pisa nel 1970 in Letteratura Italiana. Presto divenne docente di Filologia dantesca e umanistica, infine professore ordinario di Letteratura italiana nel 1980, docenza che divenne stabile nel 1984 alla Facoltà di Lettere di Pisa.
Dedicò la sua vita allo studio di Dante, Boccaccio e Petrarca, le “tre corone” fiorentine, ottenendo nel mondo la riconoscenza come uno dei massimi esperti di letteratura italiana. Oltre ad essere un critico letterario, è stato anche uno scrittore molto proficuo: nel 2003 ha vinto il Premio Campiello con “Il maestro dei santi pallidi” e nel 2006 il Premio Stresa di Narrativa con “L’amore in sé”.