Tutti esperti di arti marziali e pugilato, i 4 trapper sono stati accusati di sequestro di persona, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Alex Refice (in arte Sayanbull), Manuel Parrini, Llunga Omar Nguale e Tiziano Barilotti: sono questi i nomi dei 4 trapper arrestati a Roma per due presunte aggressioni avvenute a marzo e aprile 2020. Tutti esperti di arti marziali e pugilato, ora devono rispondere dei reati di sequestro di persona, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Leggi anche -> Morto suicida a 12 anni, i genitori: “Colpa di TikTok e del lockdown”
Roma, arrestati 4 trapper
Hanno tra i 23 e i 36 anni i 4 trapper arrestati dai poliziotti perché ritenuti gli autori di aggressioni che risalgono a marzo e aprile a Roma. Alex Refice (in arte Sayanbull), Manuel Parrini, Llunga Omar Nguale e Tiziano Barilotti devono ora rispondere di reati gravi, come quello di sequestro di persona e violenza privata, il tutto aggravato dall’odio razziale.
Le indagini, condotte dagli investigatori della Digos della Questura di Roma, diretti da Giampietro Lionetti e coordinate dalla Procura, sono ancora in corso e non escludono possano esserci altri complici con ruoli di copertura.
A tradire i 4 trapper, tutti in custodia cautelare domiciliare, sono stati i filmati delle aggressioni pubblicati mesi fa sulla nota piattaforma YouTube e sui loro canali social. I 4 sono tutti esperti di pugilato e arti marziali: i filmati mostrano una ferocia e una violenza inaudita. Ad aggravare le immagini, ci sono anche dei commenti che sottolineano la completa mancanza di pentimento e umanità dei giovani. Tutti gli aggressori hanno precedenti penali.
La violenza contro Gallagher, Ski e Wok
Il primo episodio su cui si indaga è quello avvenuto il 7 marzo 2020: poco prima della mezzanotte, i 4 hanno fatto irruzione in uno studio di registrazione dove i trapper Gallagher, Ski e Wok erano intenti a suonare. Scatta un pestaggio di una violenza brutale che sarebbe durato più di un’ora. Durante l’aggressione, le vittime col volto insanguinato sono state costrette a stare in ginocchio con lo sguardo rivolto verso il basso in segno di sottomissione agli aggressori. I 4 poi si sono allontanati come nulla fosse.
L’aggressione razzista ai danni di un bengalese
Il secondo filmato al vaglio degli investigatori, registrato nel mese di aprile, mostra invece un’aggressione immotivata rivolta ad un passante bengalese. Nel video si vede il trapper Sayanbull che sferza un calcio violentissimo contro il volto del cittadino extracomunitario, il quale cade a terra privo di sensi. Il tutto è stato filmato dal compagno Manuel Parrini che osserva compiaciuto e dice: “No, fra, perché questa cosa?”. Nessuno dei due, né alcun passante successivamente, ha aiutato l’uomo a terra.
I due, insieme, a dicembre avevano picchiato un barista all’Eur che si era rifiutato di dar loro da bere. La vittima del pestaggio aveva riportato un trauma cranico con frattura scomposta del pavimento dell’orbita sinistra, oltre alla mascella e a un gomito.
Leggi anche -> Simone Frascogna morto accoltellato a Napoli: caccia agli assassini