Il film Resta con me va in onda stasera su Rai2: ma qual è la vera storia di Tami Oldham, che per 41 giorni sopravvisse a un naufragio.
La storia di Tami Lee Oldham Ashcraft, nata Tami Oldham, è davvero straordinaria e ha fatto il giro del mondo: la giovane donna, nel 1983, sopravvisse 41 giorni alla deriva nell’Oceano Pacifico. Da questa sua vicenda è tratto il film “Resta con me”, in onda in prima visione su Rai2 stasera dopo il telegiornale. La regia della pellicola è di Baltasar Kormákur. Nel cast, troviamo invece Shailene Woodley, Sam Claflin, Jeffrey Thomas e Elizabeth Hawthorne.
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Tami Oldham e la storia incredibile del suo naufragio
Nel 1983, l’allora fidanzato della giovane, il marinaio britannico di 34 anni Richard Sharp, fu assunto per traghettare lo yacht di 13 metri Hazaña da Tahiti a San Diego. La ragazza si offrì per accompagnarlo e il 22 settembre lo yacht salpò. A partire dal 12 ottobre, la vita di Tami Oldham cambiò per sempre. Lo yacht fu vittima dell’uragano Raymond. Mentre la nave veniva colpita da onde di 12 metri e venti da 140 nodi, il marinaio chiese alla giovane fidanzata di andare sottocoperta. Qualche istante dopo, lo sentì gridare “Oh mio Dio!”. Lo yacht si capovolse e la giovane venne sbattuta contro il muro della cabina, perdendo i sensi.
Quando la giovane ha ripreso conoscenza circa 27 ore dopo, Sharp non c’era più e lo yacht era gravemente danneggiato. Non solo: non le era possibile comunicare con l’esterno essendo non funzionante il collegamento radio. Tami Oldham non si perse d’animo: ha montato una vela improvvisata da un palo rotto dello spinnaker e da una vela triangolare. A causa dei danni alla barca e delle condizioni del vento, cambiò direzione scegliendo di non approdare più a San Diego, ma alle Hawaii. Dopo 41 giorni di navigazione, raggiunse terra in maniera autonoma, salvandosi. Rispetto alla realtà dei fatti, il film – che è ispirato da un libro scritto dalla stessa Oldham – racconta una vicenda diversa, pur partendo da un fatto reale e utilizzando nomi veri. Con tanto di finale ideale, che la stessa donna avrebbe voluto.