Covid, maggiore rischio di contagio per le donne incinte secondo uno studio americano. Ministero Salute italiano: “Rischio raro ma possibile”
Che il nuovo coronavirus non colpisca tutti con la stessa forza ormai è chiaro. Non c’è ancora un vaccino ma in questi mesi in cui il mondo si è confrontato con la malattia abbiamo avuto modo di studiarlo. Già dalla prima ondata era stato lanciato l’allarme per alcune categorie di persone come gli anziani o gli immunodepressi. Tra queste ci sono anche le donne incinte.
Secondo un nuovo studio del CDC – Centers for Disease Control and Prevention (centro per la prevenzione e il controllo delle malattie) realizzato da un team coordinati dalle dottoresse Laura D. Zambrano e Sascha Ellington, un 1,3 milioni di donne americane tenute sotto osservazione a causa della pandemia, il 35,5 % (461.825 persone) è risultato positivo al tampone. Di queste il 5,7% (23mila persone) si trova in stato di gravidanza.
Incrociando i dati i ricercatori hanno notato che le donne in stato di gravidanza hanno più possibilità di essere contagiate, tenendo ovviamente in considerazione dei fattori come età e condizioni di salute pregresse.
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Covid, donne incinte: i rischi
Secondo un’altra ricerca, la Characteristics and Maternal and Birth Outcomes of Hospitalized Pregnant Women with Laboratory-Confirmed COVID-19″ i rischi sono un parto prematuro o danni alla placenta.
Come si legge sul sito del Ministero della Salute, lo stato di gravidanza modifica il sistema immunitario. Secondo un report dell’Istituto Superiore di Sanità, al contrario dello studio americano, sembrano non essere maggiormente a rischio che comunque non viene escluso.
“Ad oggi viene considerato un evento raro ma possibile” scrive il Ministero e ci sono casi di neonati contagiati a seguito dei contatti con la madre positiva, prima e dopo il parto. Bambini però che non presentano sintomi particolari con condizioni non preoccupanti.
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