Gli “eroi di Vienna” come li hanno soprannominati, hanno portato in salvo una donna anziana e un poliziotto ferito.
Recep Tayyip Gultekin e Mikail Ozen sono due migranti turchi che ieri sera, durante l’attacco terroristico a Vienna, hanno rischiato la loro vita pur di trarre in salvo delle persone. Uno di loro è rimasto anche ferito lievemente ad una gamba. Oggi i due vengono definiti dalla stampa austriaca come degli “eroi”.
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Tra le 20.00 e le 20.09 di ieri sera, Vienna è stata paralizzata da un attacco terroristico. Mentre gli spari continuavano e il panico incalzava tra la gente in strada, 2 migranti turchi, Recep Tayyip Gultekin e Mikail Ozen, non si sono lasciati bloccare dalla paura e hanno portato in salvo delle persone ferite, nello specifico una donna e un poliziotto, ora ricoverato in terapia intensiva in condizioni critiche.
I due sono dei giovani lottatori di Mma (Arti marziali miste), vengono dalla Turchia e sono musulmani. Come riportato da diversi media austriaci, i due ragazzi si trovavano in centro per una tazza di caffè prima del lockdown nazionale austriaco, quando, improvvisamente, si sono ritrovati “nel bel mezzo di una battaglia” come l’ha descritta Ozen. Mentre gli spari continuavano, Gultekin e Ozen hanno notato una signora anziana ferita e, senza pensarci due volte, l’hanno trasportata all’interno di un ristorante lì vicino. E’ in quel momento che Gultekin sarebbe stato ferito di striscio ad una gamba, forse a causa delle schegge schizzate via sotto i colpi del fucile a canna lunga imbracciato dall’attentatore.
Poi i due ragazzi hanno visto un agente ferito e, nonostante gli spari a pochi metri di distanza da loro, sono riusciti a prenderlo e ad accompagnarlo sino all’ambulanza che non riusciva a raggiungerlo. “Auguro al poliziotto una buona guarigione, spero stia bene” ha detto Ozen.
Poco prima, il poliziotto in questione era stato portato in salvo da un altro giovane, Osama Joda. E’ un ragazzo palestinese che lavora nel McDonalds che si trova in Schwedenplatz ed era riuscito a portare in salvo l’agente ferito nascondendolo dietro una panchina di cemento, riuscendo a fornirgli anche i primi soccorsi.
Oggi la stampa nazionale e non solo, li definisce come dei veri e propri eroi. Dopo l’attentato, uno dei due, Gultekin ha dichiarato: “Non voglio qui distinguere tra musulmano, ebreo o cristiano. Questo non ha posto nell’Islam, nel giudaismo o nel cristianesimo. Il terrore è terrore ovunque“.
Gultekin non è andato subito in ospedale per curare la sua ferita alla gamba: “Non volevo essere un peso perché sapevo che ci sarebbero stati molti feriti”, ha spiegato. I medici oggi lo hanno visitato e pare che il proiettile debba rimanere nella sua gamba perché la sua rimozione potrebbe comportargli gravi problemi.
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