È morto Robert Fisk, giornalista dell’Indipendent autore di tantissimi reportage in Medioriente. Intervistò anche Bin Laden
Un altro grande asso del giornalismo se ne va. A 74 anni ci lascia Robert Fisk, firma di punta del quotidiano britannico Indipendent. Il suo nome era associato al Medioriente e a Beirut che si può definire la sua seconda città dopo Dublino, dove è morto in seguito a un accatto di ictus. Aveva raccontato la guerra civile in Libano, i massacri di Sabra e Shatila e i vari conflitti di quella vasta e tormentata area del mondo e aveva addirittura intervistato il terrorista Bin Laden.
Era un punto di riferimento per la stampa estera. Era il più famoso “corrispondente britannico estero” ha scritto il Time. Dall’invasione dell’Unione Sovietica in Afghanistan del dicembre 1979 alla guerra tra Iraq e Iran per quasi tutti gli anni Ottanta, 1980-1988. E sempre del paese di Saddam Hussein raccontò sia la Prima Guerra del Golfo che la Seconda.
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Robert Fisk, l’omaggio del suo giornale
Robert Fisk was the best of The Independent and independent journalism https://t.co/kVxd0XwbKC
— The Independent (@Independent) November 2, 2020
Il suo giornale non poteva non riservargli un articolo e un titolo memorabile: “il miglior giornalista dell’Indipendent e dei giornalisti indipendenti“. Nella sua immensa e straordinaria attività si ricordano le interviste con Bin Laden.
Furono ben tre gli incontri avuti con “lo sceicco del terrore” come sarebbe diventato famoso in tutto il mondo dopo l’11 settembre 2001 con l’attacco alle Torri gemelle di New York e gli altri atti terroristici di quel giorno. E chissà se proprio in quegli anni, mentre parlava con un maestro del giornalismo mondiale, non stesse già progettando tutto.
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