La lettera di Di Maio sulle Proteste No Lockdown: don Peppino Gambardella, parroco di Pomigliano D’Arco, si schiera con i manifestanti.
Sta facendo discutere la lettera del ministro Luigi Di Maio, pubblicata dal quotidiano ‘La Repubblica’, nella quale l’ormai ex capo politico del Movimento 5 Stelle difende le ragioni della piazza in protesta contro le nuove chiusure contenute nell’ultimo DPCM Coronavirus. Il responsabile della Farnesina osserva: “Obbligo di un governo è quello di reagire e di ascoltare, ma soprattutto è quello di assumersi le proprie responsabilità. I vandali vanno fermati, ma le piazze vanno ascoltate. Sono un segnale che il governo non può trascurare. Anche gli umori hanno un peso in una situazione come questa”.
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Cosa ha detto don Peppino Gambardella sulle proteste No Lockdown
Su quanto sta avvenendo, proprio dopo la lettera di Luigi Di Maio, si è espresso don Peppino Gambardella, il prete operaio di Pomigliano D’Arco, la città del ministro. Lui non solo chiede di ascoltare la piazza, ma va oltre: “Io isolando le frange violente che nulla hanno a che vedere con chi manifesta civilmente, protesterei ogni volta che c’e’ da fare valere dei diritti, anche se devo fare i conti con l’età”, ha infatti affermato il sacerdote ad Adnkronos.
“Come adesione dell’anima sto con tutto me stesso con chi manifesta senza violenza per avere aiuti – prosegue don Peppino – “La politica deve affrontare questo problema di emergenza nazionale; da parte nostra vogliamo sostenere il governo ad intraprendere le strade giuste, dall’altra parte però il governo dovrebbe farsi carico di queste fasce deboli ma non vedo che sia stato fatto qualcosa”. Don Peppino Gambardella domanda: “Ad ascoltarle queste persone del governo sembrano sensibili e responsabili ma come mai i problemi delle fasce più deboli non vengono risolti?”.